Milano, 24 settembre 2025 – Continua a infittirsi il caso giudiziario che coinvolge Leonardo Apache La Russa jr e il dj Tommaso Gilardoni, accusati di violenza sessuale da una giovane di 22 anni, loro ex compagna di liceo. Dopo la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Milano, il legale della ragazza, l’avvocato Stefano Benvenuto, ha depositato un atto di opposizione, chiedendo un approfondimento del procedimento e l’imputazione coatta per il figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa.
La difesa della ragazza e la contestazione della richiesta di archiviazione
L’avvocato Stefano Benvenuto ha motivato la sua opposizione sottolineando come la consulenza tecnica disposta dalla Procura, soprattutto in merito al livello alcolemico e all’alterazione psicofisica della giovane, sia stata “incompleta”. Secondo il legale, le conclusioni degli inquirenti contrasterebbero con le intercettazioni raccolte, nelle quali le amiche della ragazza parlano di uno stato di palese alterazione: “non era in sé, completamente fatta, al punto da parlare in modo sconclusionato”, si legge negli atti. Il legale ha inoltre sottolineato la presenza di precedenti comportamentali di La Russa jr, tra cui un episodio di “bacio a stampo rubato” a una 17enne senza consenso, come indicazione di una condotta reiterata.
Nel documento depositato si evidenzia che la giovane, la notte del presunto stupro avvenuto il 18 maggio 2023 dopo una serata in un locale esclusivo nel centro di Milano, si trovava in uno stato di “grave alterazione”, avendo assunto alcol, sostanze farmacologiche e stupefacenti. La consulenza medica allegata all’opposizione certifica un tasso alcolemico di 3,2 g/litro, vicino al coma etilico, con un tempo di smaltimento stimato di oltre 21 ore. Questi dati, uniti agli effetti combinati delle sostanze, avrebbero compromesso la capacità della ragazza di esprimere un valido consenso.
La posizione della Procura e le prossime tappe processuali
La Procura di Milano, che ha chiesto l’archiviazione nei confronti di La Russa e Gilardoni per l’accusa di violenza sessuale (non per il reato di revenge porn), sostiene invece che i comportamenti della ragazza non denoterebbero una condizione di asimmetria psicologica o fisica tale da configurare il reato. Dall’analisi dei video e delle testimonianze, gli inquirenti ritengono che i due indagati non avessero percepito la mancanza di consenso della giovane e che la stessa abbia partecipato in modo consapevole agli atti sessuali.
La difesa della ragazza, tuttavia, denuncia come Leonardo La Russa jr si sarebbe attivato, subito dopo la diffusione della notizia, contattando testimoni prima delle convocazioni in Questura, tentando di influenzare le dichiarazioni. L’avvocato Benvenuto chiede quindi alla giudice per le indagini preliminari Rossana Mongiardo di non accogliere la richiesta di archiviazione e di procedere con l’imputazione coatta. L’udienza camerale è fissata per domani, mentre il 13 novembre è prevista la ripresa del processo parallelo per il reato di revenge porn.
Il caso, che coinvolge il figlio della seconda carica dello Stato, rimane al centro dell’attenzione pubblica e giudiziaria, con un confronto serrato tra le posizioni della Procura e della difesa della presunta vittima.






