Roma, 23 settembre 2025 – Si è conclusa questa mattina l’iniziativa di protesta delle attiviste del movimento Ultima Generazione, impegnate in uno sciopero della fame davanti a Montecitorio dal 20 settembre. Le giovani donne, tra i 30 e i 40 anni, hanno manifestato con fermezza e pacificamente per chiedere al governo guidato da Giorgia Meloni il riconoscimento ufficiale del genocidio in corso in Palestina e la tutela delle persone italiane partecipanti alla Global Sumud Flotilla, impegnata a rompere il blocco israeliano nella Striscia di Gaza.
Lo sciopero della fame e la protesta a Montecitorio

Le attiviste, identificate come Alina, Beatrice e Serena, hanno iniziato il loro sciopero della fame lo scorso sabato, privandosi volontariamente del cibo per denunciare le violenze israeliane e l’inerzia del governo italiano. Il movimento ha sottolineato come l’iniziativa fosse stata programmata in risposta al blocco della Global Sumud Flotilla da parte della marina israeliana, ma l’accelerazione delle ostilità e le dichiarazioni del ministro israeliano Smotrich, che ha apertamente parlato di “massacrare quanti più palestinesi possibile”, hanno anticipato la protesta.
Quattro giorni di presidio pacifico si sono conclusi con l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno caricato le attiviste mentre intonavano slogan come “free Palestine” e hanno sequestrato i cartelli con la scritta “Meloni riconosca il genocidio. Sciopero della fame 1° giorno“. Tutte e quattro sono state accompagnate al commissariato Trevi per il riconoscimento e denunciate per manifestazione non preavvisata. Due di loro, già destinatari di fogli di via obbligatori, rischiano inoltre la segnalazione alla magistratura per violazione delle misure di prevenzione.
La Global Sumud Flotilla e il contesto della protesta
La Global Sumud Flotilla (GSF) è un’iniziativa umanitaria internazionale nata a luglio 2025 con l’obiettivo di rompere il blocco navale israeliano sulla Striscia di Gaza, fornendo viveri, medicinali e stabilendo un corridoio umanitario per la popolazione palestinese, duramente colpita dal conflitto in corso. Composta da oltre 50 imbarcazioni e attivisti provenienti da 44 Paesi, la flottiglia ha visto la partecipazione di migliaia di persone, tra cui artisti, medici e politici, e ha suscitato attenzione internazionale.
I convogli sono partiti tra agosto e settembre 2025 da porti di diversi Paesi del Mediterraneo, tra cui Genova, Barcellona, Catania e Tunisi, affrontando difficoltà come maltempo e tentativi di blocco da parte delle autorità israeliane. La spedizione rappresenta la più grande azione civile marittima per la solidarietà con Gaza.
Il governo italiano, guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal 22 ottobre 2022, è stato sollecitato dalle attiviste a riconoscere pubblicamente il genocidio palestinese e a proteggere i cittadini italiani imbarcati nella Flotilla, richiesta che si inserisce anche nel contesto del grande sciopero nazionale del 22 settembre, sostenuto da Ultima Generazione.
Le attiviste hanno espresso il loro impegno a proseguire la protesta fino a quando le loro richieste non saranno ascoltate, invitando la cittadinanza a unirsi alla causa in difesa della pace e dei diritti umani. La questura di Roma ha però ribadito l’illegalità della manifestazione non preavvisata, procedendo con i necessari provvedimenti amministrativi e giudiziari.
Fonte: Davide Di Carlo - Gaza, attiviste di Ultima Generazione portate via da Montecitorio. Erano in sciopero della fame






