La Commissione europea: “Le Pmi sono particolarmente vulnerabili”
L’Unione Europea (Ue) ha recentemente messo in evidenza come l’Italia si collochi tra i Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, con conseguenze dirette non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia. Nella comunicazione ufficiale della Commissione europea, parte del Pacchetto di primavera del Semestre europeo, si sottolinea che le piccole e medie imprese (Pmi) italiane risultano particolarmente esposte a questi rischi, poiché eventi climatici estremi possono compromettere gravemente la loro produttività e competitività.
“L’Italia è tra gli Stati membri dell’Ue più esposti ai rischi climatici. I costi annuali dei cambiamenti climatici per le infrastrutture in Italia sono elevati. Le Pmi sono particolarmente vulnerabili, poiché gli eventi climatici hanno un impatto significativo sulla loro produttività e competitività”. Lo scrive la Commissione europea in uno dei documenti che compongono il Pacchetto di primavera del Semestre europeo.
Impatti economici dei cambiamenti climatici
Un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (EAA) ha rivelato che, tra il 1980 e il 2023, l’Italia ha registrato ben 21.822 vittime e perdite economiche che sfiorano i 134 miliardi di euro a causa di fenomeni meteorologici estremi. Secondo le stime, i costi annuali legati ai cambiamenti climatici per le infrastrutture italiane potrebbero raggiungere circa 2 miliardi di euro entro il 2030. Questi dati pongono interrogativi critici sulla sostenibilità futura dell’economia italiana, con previsioni che indicano un impatto negativo sul Pil pro capite del 3,7% nel 2050 e dell’8,5% nel 2080.
Rischi per le Pmi
Le Pmi, in particolare, sono a rischio elevato: uno studio della Banca d’Italia ha rivelato che le aziende colpite da eventi estremi hanno una probabilità di fallimento superiore del 4,8% rispetto alle altre. Inoltre, quelle che riescono a sopravvivere sperimentano una diminuzione del fatturato e dell’occupazione rispettivamente del 4,2% e dell’1,9% nei tre anni successivi all’evento critico.
Raccomandazioni della Commissione Europea
In risposta a questa situazione allarmante, la Commissione europea Ue ha formulato raccomandazioni specifiche per l’Italia, esortando a un’accelerazione nell’elettrificazione e nella diffusione delle energie rinnovabili. È fondamentale ridurre la frammentazione delle normative sui permessi e potenziare la rete elettrica. Inoltre, si suggerisce di adottare soluzioni basate sulla natura per mitigare i rischi di alluvioni, ondate di calore, siccità e incendi boschivi, e di migliorare l’efficienza nella gestione delle risorse idriche e dei rifiuti per affrontare le carenze infrastrutturali esistenti.
Queste misure non sono solo una necessità per preservare l’ambiente, ma rappresentano anche una strategia per garantire un futuro economico sostenibile per l’Italia, in un contesto globale sempre più sfidante.