Milano, 1 agosto 2025 – Proseguono le indagini della Procura di Milano riguardo alla presunta aggressione avvenuta domenica scorsa in un autogrill di Lainate, nel Milanese, ai danni di un turista ebreo di nazionalità francese e del figlio di 6 anni. Il caso ha attirato l’attenzione degli inquirenti per la possibile matrice di odio razziale e si sta sviluppando su due versioni contrastanti.
Turista ebreo aggredito, indagini in corso e primi indagati
Gli agenti della Digos, coordinati dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco, hanno identificato finora tre delle circa quindici persone coinvolte nella vicenda. Questi soggetti, insieme ad altri in corso di identificazione, potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati per il reato di percosse aggravate dall’odio razziale. Secondo quanto ricostruito, l’aggressione sarebbe avvenuta in due fasi distinte: inizialmente sono stati pronunciati insulti rivolti al turista ebreo e al figlio, tra cui “andate a casa vostra assassini”, seguiti poi da un’aggressione fisica con calci e pugni. Il motivo scatenante sarebbe stato il rifiuto del 53enne francese di cancellare un video, girato con il cellulare, che documentava le minacce ricevute.
Due versioni contrapposte
La dinamica dell’episodio si complica con la denuncia presentata dal gruppo di persone accusate dall’uomo e dal figlio. Questi ultimi sostengono di essere stati a loro volta aggrediti verbalmente, appellati come “terroristi” e insultati dal turista ebreo quando, in risposta alla frase “free Palestine”, il 52enne francese li avrebbe minacciati e offesi. Gli investigatori stanno quindi valutando attentamente tutte le testimonianze e le prove raccolte, tra cui le immagini delle telecamere di sicurezza dell’area di sosta, che però sono prive di audio.
Le attività investigative proseguono con l’analisi approfondita dei filmati di videosorveglianza dell’autogrill, del parcheggio e dell’autostrada Milano-Laghi, mentre si attende di completare l’identificazione di tutti i soggetti coinvolti.
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