Con l’estate ormai agli sgoccioli, emergono i dati aggiornati sul turismo in Italia che raccontano una stagione segnata da dinamiche contrastanti tra presenze italiane e straniere. L’analisi di Assoturismo Confesercenti, integrata da ulteriori rilevazioni di Federalberghi e dell’Istituto Demoskopika, mette in luce come i turisti stranieri abbiano “salvato” l’estate italiana 2025, compensando in parte il calo delle presenze interne.
Presenze turistiche: un bilancio tra luci e ombre
Secondo il Centro Studi Turistici di Firenze, la stagione estiva si chiude con circa 215 milioni di pernottamenti, registrando un lieve aumento dello 0,2% rispetto al 2024. La crescita è principalmente dovuta agli stranieri, che superano i 111 milioni di pernottamenti (+2,8%), mentre i turisti italiani mostrano una flessione del 2,5%, attestandosi a 104 milioni. La domanda interna, infatti, appare debole soprattutto nelle località balneari dove in piena estate si sono registrate spiagge semi-deserte e cali fino al 30% nelle presenze degli stabilimenti balneari, influenzati anche dai rincari.
In controtendenza, le località di montagna e di lago hanno visto un incremento delle presenze italiane rispettivamente dell’1,7% e dello 0,8%, confermando il trend positivo osservato nel Ferragosto 2025, durante il quale gli alberghi in montagna hanno raggiunto il 72,6% di occupazione. Secondo Federalberghi Veneto, la montagna ha beneficiato della fuga dal caldo, con un aumento significativo di turisti stranieri, in particolare spagnoli, asiatici e un ritorno dei tedeschi, oltre alla costante presenza di americani e canadesi.
Flussi esteri e dinamiche regionali
Gli stranieri hanno privilegiato soprattutto il Nord-Ovest e il Sud-Isole, con crescite tra il 3,7% e il 4,5%. Il Centro Italia registra un aumento più contenuto dell’1,6%. Le mete preferite si confermano le località di campagna e collina (+5,5%) e la montagna (+5,2%), seguite da terme (+4,1%) e laghi (+3,6%). Le città d’arte mostrano una stabilità, con un modesto +0,3%, ma i borghi superano le città principali in termini di crescita delle presenze.
Gli arrivi dall’Europa dell’Est, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Svizzera, Scandinavia, Regno Unito e Spagna sono in crescita, così come quelli da Brasile, Cina, Emirati Arabi Uniti e Canada. Al contrario, si registrano cali significativi dai turisti provenienti da Stati Uniti e Germania, con rispettivamente 530mila e 350mila pernottamenti in meno. Tra le cause, fattori economici come la debolezza del dollaro, il rallentamento economico tedesco e l’innalzamento del livello di rischio da parte del Bureau of Consular Affairs Usa.
Economia turistica e sfide future
I dati previsionale dell’Istituto Demoskopika indicano per l’estate 2025 un aumento complessivo dei turisti a 65,8 milioni (+3,4% sul 2024) con una spesa stimata intorno ai 39 miliardi di euro. Tuttavia, la durata media dei soggiorni sembra ridursi per effetto dei costi crescenti e della competizione internazionale. La ministra Santanchè ha sottolineato l’importanza di migliorare la qualità dell’offerta turistica e la permanenza media, evidenziando la necessità di investimenti in innovazione, sostenibilità e governance proattiva per valorizzare appieno il potenziale economico del settore.
Nonostante il caldo record abbia penalizzato le città d’arte, le località di montagna, lago e terme hanno mantenuto risultati robusti, confermando una stagione estiva italiana ancora sostenuta dagli stranieri e da una sempre più diversificata scelta di destinazioni turistiche.






