Verona, 25 settembre 2025 – Nel carcere di Montorio Veronese si è verificato un episodio di violenza che ha coinvolto Filippo Turetta, condannato per l’omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa nel novembre 2023. L’aggressore è stato Cesare Dromì, un detenuto di 55 anni originario di Taurianova (Reggio Calabria), noto per i suoi legami con la ‘ndrangheta e per le numerose condanne per reati gravissimi tra cui omicidio, tentato omicidio e rapina. L’episodio ha determinato il trasferimento di Dromì in un’altra struttura penitenziaria, per motivi di sicurezza.
Turetta aggredito nel carcere di Montorio Veronese
L’evento si è consumato a fine agosto durante un momento di socialità tra detenuti, quando Dromì ha colpito Turetta con un pugno al volto, causando una ferita superficiale al labbro. La vittima è stata immediatamente soccorsa dagli agenti di polizia penitenziaria e sottoposta a visita medica, che ha escluso complicazioni gravi. Secondo le ricostruzioni, l’aggressione sarebbe scaturita da un sospetto personale di Dromì, convinto che Turetta lo stesse osservando in maniera insistente. A seguito di questo episodio, Dromì è stato sottoposto a isolamento disciplinare per 15 giorni e, successivamente, trasferito nel carcere di Santa Bona a Treviso il 24 settembre, per evitare ulteriori tensioni all’interno dell’istituto di Montorio Veronese.
Il profilo criminale di Cesare Dromì e il suo arresto
Cesare Dromì è una figura di rilievo nel panorama criminale calabrese, con una lunga storia di condanne per reati gravi e riconosciuti legami con la ‘ndrangheta. È stato arrestato nel 2024 a Bovolone (Verona) dopo anni di latitanza, durante un’operazione condotta dalla polizia di Padova e dalla Squadra Mobile di Verona. Dromì era ricercato dal 2010 per essere stato il mandante dell’omicidio di Salvatore La Rosa, avvenuto nel 1998, eseguito da un killer da lui assoldato in un regolamento di conti interno alla criminalità organizzata calabrese. Durante la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto una pistola scacciacani e numerose sim card, elementi indicativi della sua pericolosità e delle sue attività illecite. L’arresto ha rappresentato un colpo significativo alle articolazioni della ‘ndrangheta operanti nel Nord Italia.
Filippo Turetta e l’omicidio di Giulia Cecchettin
Filippo Turetta, nato a Padova nel 2001, è stato condannato all’ergastolo per aver ucciso la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, studentessa universitaria di ingegneria biomedica, nel novembre 2023 a Fossò (Venezia). Il caso ha suscitato una forte eco mediatica e sociale, innescando un ampio dibattito sulla violenza di genere e sul femminicidio in Italia. Dopo essere stato arrestato in Germania e estradato in Italia, Turetta è stato recluso nel carcere di Verona e, successivamente, trasferito a Montorio Veronese. Il processo di appello per la sua condanna è previsto per il prossimo novembre nell’aula bunker di Mestre.






