Trento, 25 agosto 2025 – Un ritrovamento eccezionale è avvenuto in alta quota sulle montagne trentine, precisamente sulla Vedretta di Lares, a 3.120 metri di altitudine, dove il progressivo ritiro del ghiacciaio ha restituito i resti di un soldato della Prima Guerra Mondiale. L’operazione di recupero è stata condotta dai Carabinieri della Stazione di Carisolo insieme alla Squadra di Soccorso Alpino Carabinieri di Madonna di Campiglio, sotto la supervisione della Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento e con le autorizzazioni della Procura della Repubblica di Trento.
Il ritrovamento dei resti di un soldato della Prima Guerra Mondiale
I resti, appartenenti presumibilmente a un militare dell’esercito austro-ungarico, sono emersi dal ghiaccio che li aveva preservati per oltre un secolo, a testimonianza diretta della dura guerra di montagna combattuta in questa zona durante il conflitto mondiale tra il 1914 e il 1918. Nonostante la completa decomposizione dei tessuti organici, la divisa e parte degli equipaggiamenti – tra cui alcune monete – sono risultati ancora ben conservati, offrendo un importante spaccato storico.
Il ritrovamento si inserisce in un più ampio fenomeno, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai nelle Alpi, che negli ultimi anni ha riportato alla luce numerosi reperti e resti umani legati alla cosiddetta “guerra bianca”: un conflitto di alta montagna che ha segnato profondamente la memoria delle comunità locali, come quella di Peio, dove annualmente si ricordano i caduti di quel tragico periodo.
Le indagini e il futuro degli studi
I resti sono stati trasportati presso il laboratorio della Soprintendenza, dove saranno sottoposti a esami specialistici e accertamenti autoptici, con l’obiettivo di ricostruire, se possibile, l’identità del soldato. L’operazione rientra in una serie di interventi condotti dai carabinieri specializzati in soccorso alpino, che in passato hanno già recuperato corpi di militari austro-ungarici, come nel caso del ritrovamento di dodici soldati nel 2022 sopra il Passo del Tonale.
Questo prezioso ritrovamento non solo arricchisce le conoscenze storiche sulla Grande Guerra, ma offre anche un’occasione unica per approfondire la conoscenza delle condizioni di vita e di combattimento sulle alte vette alpine, scenario di un conflitto dimenticato ma ancora vivo nel cuore di molte comunità.






