Milano, 5 novembre 2025 – La città meneghina si prepara a una giornata di disagi nel trasporto pubblico locale a causa dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato dal sindacato Al Cobas, che coinvolgerà i dipendenti dell’Atm, l’azienda che gestisce metro, autobus e tram. Questa agitazione, confermata anche dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stata annunciata per venerdì 7 novembre e ha come obiettivo la tutela dei diritti dei lavoratori e il mantenimento del servizio pubblico di trasporto.
Orari garantiti e modalità dello sciopero Atm
L’Atm ha comunicato che il servizio sarà garantito nelle fasce orarie dalle 5:30 fino alle 8:45 e dalle 15 alle 18, mentre nelle restanti ore della giornata, ovvero dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18 fino a fine servizio, la circolazione di metro, bus e tram potrà subire interruzioni o sospensioni. Anche il servizio della funicolare Como-Brunate, gestito da Atm, è a rischio nelle ore centrali della giornata.

Questa articolazione degli orari è stata predisposta per minimizzare i disagi ai pendolari, garantendo comunque le fasce di garanzia previste dalla legge per lo sciopero nel settore dei trasporti pubblici. L’azienda invita i cittadini a informarsi preventivamente sulle eventuali variazioni tramite i canali ufficiali.
Le motivazioni alla base della protesta
Il sindacato Al Cobas ha motivato lo sciopero con la necessità di difendere il lavoro, la salute e la dignità dei lavoratori Atm. In particolare, i dipendenti lamentano che l’aumento retributivo previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) non coprirà adeguatamente l’inflazione in crescita, che ha superato il 18%, mentre l’incremento salariale a regime previsto per agosto 2026 è inferiore al 6%. La richiesta sindacale è di un aumento di 150 euro netti a livello aziendale, indipendente dai meccanismi di produttività, e una netta opposizione ai premi individuali e contratti di ingresso svantaggiosi.
Inoltre, la protesta punta i riflettori sulla sicurezza dei conducenti, sollecitando misure quali il distanziamento tra autisti e passeggeri, il blocco delle porte anteriori per la salita e discesa e la protezione contro le aggressioni, temi che la dirigenza Atm è chiamata a non sottovalutare. Anche la gestione delle ferie e l’organico insufficiente rappresentano nodi critici, con un appello a incrementare le assunzioni con condizioni contrattuali più favorevoli.
Sul fronte organizzativo, l’Al Cobas denuncia comportamenti intimidatori e discriminatori da parte di funzionari locali, chiedendo maggiore trasparenza sui turni di lavoro e il rispetto dei permessi parentali. Un altro punto dolente è la pulizia e la sanificazione dei mezzi, ritenuta attualmente insufficiente e precaria, un aspetto particolarmente delicato in un contesto di attenzione sanitaria post-pandemica.
Difesa del trasporto pubblico come bene collettivo
I lavoratori sostengono con forza che Atm debba rimanere un servizio pubblico, opponendosi a ogni forma di privatizzazione, gara d’appalto o aumento delle tariffe che possano indebolire la qualità del servizio. Tra le richieste vi è anche la reinternalizzazione dei servizi esternalizzati e la trasformazione di Atm in “azienda speciale” del Comune di Milano, con affidamento diretto, per favorire un controllo più stretto e una gestione più efficiente in favore dei cittadini.
In un contesto cittadino complesso come quello di Milano, dove l’Atm rappresenta una delle colonne portanti della mobilità di oltre 1,3 milioni di abitanti, la giornata di venerdì sarà un banco di prova per il dialogo tra lavoratori, azienda e istituzioni, con l’occhio attento ai diritti dei passeggeri e alla tutela del trasporto pubblico come servizio essenziale.






