Catania, 29 aprile – Un imprenditore sessantenne ha ucciso il figlio di 23 anni durante una lite a una festa a San Gregorio di Catania. Durante la sparatoria è stato ferito anche un amico del giovane
Un tragico evento ha scosso la comunità di San Gregorio di Catania. Durante una festa, un imprenditore sessantenne ha ucciso il figlio di 23 anni in seguito a una violenta lite. La sparatoria ha avuto un esito drammatico anche per un amico del giovane, che è rimasto ferito. Le forze dell’ordine sono attualmente impegnate nelle indagini per chiarire le circostanze di questo terribile episodio
La dinamica della sparatoria
L’incidente è avvenuto nella serata di sabato 29 aprile. Secondo una prima ricostruzione, l’imprenditore sarebbe intervenuto durante una festa, pare disturbato dal rumore, armato di pistola, una rivoltella 357 magnum, legalmente detenuta, ma senza autorizzazione a portarla con sé. Il figlio e un amico avrebbero cercato di disarmarlo e durante la colluttazione sarebbero partiti due colpi: uno ha centrato all’addome il 23enne, ferendolo mortalmente, l’altro il tallone dell’amico del giovane (di trent’anni), che è stato trasportato all’ospedale Cannizzaro di Catania per le cure del caso. Il proiettile è entrato e uscito all’altezza della caviglia. Giudicato guaribile in 15 giorni, il giovane è stato già dimesso e dovrà ritornare in ospedale nei prossimi giorni per un controllo ortopedico.
L’intervento delle forze dell’ordine
I carabinieri del comando provinciale di Catania sono intervenuti immediatamente sul luogo della tragedia, avviando un’indagine approfondita per chiarire la dinamica dei fatti. Testimoni presenti alla festa hanno riferito di aver udito forti urla prima dei colpi, segnalando un’atmosfera di tensione crescente. Le forze dell’ordine sono attivamente coinvolte nella raccolta di ulteriori testimonianze per ricostruire l’accaduto e scoprire se l’imprenditore avesse precedenti penali o se l’arma fosse regolarmente detenuta.
Il 60enne è stato arrestato dai carabinieri che indagano coordinati dal sostituto procuratore Rocco Liguori del pool di magistrati diretto dall’aggiunto Fabio Scavone.






