Torture al Beccaria, don Gino Rigoldi: “Non buttiamo la croce sugli agenti”
Lo storico cappellano del carcere minorile: “Adesso c’è il panico, per noi è un disastro”
CRONACA (Milano). “Adesso è chiaro che c’è il panico generalizzato, l’arresto dei 13 agenti per noi è un disastro. Non butterei la croce sugli agenti, sono tutti ragazzi giovani, poco formati, alcuni hanno l’età dei detenuti”. Parola di don Gino Rigoldi, lo storico cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, commentando il caso di presunte torture e maltrattamenti ai danni dei giovani detenuti all’interno della struttura. Fatto che ha portato all’arresto, avvenuto questa mattina, di 13 agenti di polizia penitenziaria. “Abbiamo bisogno di un numero di educatori più forte, di una presenza educativa fino alla sera, di un comandante fisso e noi educatori dobbiamo essere più attenti”, ha poi aggiunto. “Qualche volta, però, quelli che gli estranei chiamano ‘reati’ sono in realtà episodi di violenza legati a casi psichiatrici gravi. – ha precisato don Rigoldi – Ciò fa sì che qualche volta noi diventiamo più elastici, ma non per questo dovremmo essere più rigidi”. (Di Riccardo Sciannimanico). (Lorenzo Bonuomo/alanews)





