Torino, 20 dicembre 2025 – Dopo una fase di scontri e tensioni, il corteo cittadino è tornato a muoversi pacificamente nelle vie del centro di Torino, riprendendo la marcia interrotta da incidenti con le forze dell’ordine. I disordini si erano verificati nelle vicinanze di Corso Regina Margherita, zona teatro nelle ultime settimane di contestazioni legate allo sgombero del centro sociale autogestito Askatasuna.

Gli scontri e le modalità di protesta
Le manifestazioni di oggi hanno visto momenti di forte tensione tra manifestanti e forze dell’ordine. Nei pressi di Corso Regina Margherita, un gruppo di antagonisti ha utilizzato cassonetti dati alle fiamme come barricate per rallentare le cariche della polizia. Durante gli scontri, sono stati lanciati botti di fuochi d’artificio, pietre e bottiglie contro i reparti mobili della polizia, che ha risposto con l’impiego di lacrimogeni e getti d’acqua dagli idranti.
I manifestanti hanno inoltre tentato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine posto a circa 500 metri dalla palazzina occupata di Askatasuna, lanciando bombe carta e altri oggetti contundenti. Non sono mancati gli episodi di cariche da parte della polizia, accompagnate da manganellate, a cui i manifestanti hanno risposto con bastonate e resistenza fisica.
Nonostante la violenza degli scontri, la situazione ha poi visto un ritorno alla calma. Il corteo, che si era momentaneamente disperso a causa dei disordini, si è ricompattato e ha ripreso il suo percorso, seppur con alcune deviazioni per evitare le zone più critiche.
Il corteo contro lo sgombero di Askatasuna
La manifestazione era partita da Palazzo Nuovo, storica sede delle facoltà umanistiche di Torino, con la partecipazione di oltre 5mila persone, tra cui molti giovani, famiglie e residenti del quartiere Vanchiglia, dove si trova la palazzina occupata di corso Regina Margherita 47. Il corteo è nato in risposta allo sgombero di Askatasuna, avvenuto all’alba del 18 dicembre per ordine delle autorità, ponendo fine a quasi trent’anni di occupazione.
Il portavoce del centro sociale, Stefano, ha definito la giornata “un inizio” e ha annunciato ulteriori iniziative, tra cui un’assemblea cittadina prevista per il 17 gennaio e un corteo nazionale fissato per il 31 gennaio. Il movimento si presenta come parte di una più ampia mobilitazione che va oltre la difesa di Askatasuna, coinvolgendo temi sociali più ampi come il sostegno alla causa palestinese e la lotta contro le disuguaglianze.
Numerose delegazioni sono giunte da altre città italiane come Milano, Genova e dal Nord Est, portando con sé bandiere No Tav, della Palestina e slogan di solidarietà internazionale. In corteo era presente anche la capogruppo del Consiglio Regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, Alice Ravinale.
Askatasuna: storia e significato di un centro sociale
Askatasuna, che in basco significa “libertà”, è un centro sociale autogestito che ha operato a Torino dal 1996, occupando un edificio storico costruito nel 1880 e situato nel quartiere Vanchiglia. Nel corso degli anni, il centro ha ospitato eventi culturali, incontri politici e attività sociali rivolte a fasce vulnerabili, con particolare attenzione al diritto alla casa e al lavoro, nonché iniziative per l’infanzia.
La struttura, di proprietà comunale, era stata riconosciuta come bene comune dalla giunta comunale nel gennaio 2024, dando avvio a un progetto di co-gestione che però è stato interrotto quest’anno a causa del mancato rispetto degli accordi da parte degli occupanti.
Nel corso della sua storia, Askatasuna è stata al centro di numerose contestazioni e scontri con le forze dell’ordine, legati alle manifestazioni organizzate in città su temi sociali e politici. La sua attività militante si è spesso intrecciata con iniziative di protesta di carattere nazionale e internazionale, tra cui la solidarietà con il popolo curdo e la causa palestinese.
L’eredità di Askatasuna e le prospettive future
La vicenda di Askatasuna rappresenta un caso emblematico di gestione del conflitto sociale e dell’uso degli spazi urbani a Torino. Il centro sociale ha rappresentato un punto di riferimento per molte persone e realtà del territorio, sia per la promozione culturale che per il sostegno a chi vive difficoltà economiche e abitative.
Sebbene alcune critiche siano state mosse in merito a episodi di illegalità e violenza da parte di una minoranza degli attivisti, il progetto di co-gestione promosso dal Comune mirava a trasformare l’occupazione in un percorso condiviso di riqualificazione sociale e culturale dell’edificio e del quartiere.
Il dibattito sul ruolo e sul futuro di Askatasuna continua a essere acceso, riflettendo le tensioni più ampie che attraversano la città di Torino, tra esigenze di ordine pubblico, partecipazione sociale e tutela dei diritti.
Nel frattempo, dopo le tensioni di oggi, il corteo ha ripreso la sua marcia, mentre la città resta in allerta per le prossime iniziative annunciate dal movimento e per eventuali nuove mobilitazioni.






