Una giovane con sindrome di Down è stata multata di 60 euro su un autobus Tpl per aver obliterato un biglietto non valido. L’accaduto ha suscitato indignazione; la madre critica la mancanza di empatia da parte della controllora. Il campione di moto d’acqua Fabio Incorvaia sostiene che il gesto è stato disumano. Tpl Linea ha espresso rammarico e si è detto disponibile a dialogare con la famiglia
Un episodio avvenuto il 7 maggio 2025 a Savona ha suscitato indignazione dopo che una ragazza con sindrome di Down è stata multata di 60 euro per aver timbrato un biglietto non valido. La madre della giovane ha denunciato la mancanza di empatia da parte del personale di controllo del trasporto pubblico locale.
L’incidente sull’autobus
L’incidente si è verificato a bordo di un autobus della Tpl Linea. La ragazza, come riferito dalla madre, aveva tre biglietti in mano e, pur avendo obliterato uno di essi, non si era accorta che non fosse quello corretto per la tratta in corso. Il personale di controllo, accortosi dell’errore, ha chiesto i documenti e ha proceduto alla sanzione. La reazione della giovane, visibilmente scossa, ha portato a un momento di grande emozione a bordo del mezzo.
La reazione della madre
La madre ha espresso il suo disappunto, sottolineando che una multa per un errore innocente è già difficile da accettare, ma la vera gravità risiede nella mancanza di empatia mostrata dalla controllora. “Come genitore, provo disgusto”, ha affermato, chiedendosi se non si potesse trovare una soluzione più umana per un errore comprensibile.
La voce di un campione
A supporto della famiglia, è intervenuto anche Fabio Incorvaia, pluricampione mondiale di moto d’acqua e fondatore della Jet Ski Therapy. Ha commentato: “Multare una ragazza per un biglietto sbagliato e farla piangere è disumano. Aveva tre biglietti, bastava un minimo di buon senso”.
Risposta della Tpl Linea
La Tpl Linea ha rilasciato una nota esprimendo rammarico per l’accaduto e riaffermando i valori fondamentali dell’azienda, come il rispetto e l’inclusione. L’azienda ha dichiarato di essere già attivata per ricostruire la dinamica degli eventi e ha proposto un incontro con la famiglia per discutere la situazione. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla formazione e sensibilizzazione del personale del trasporto pubblico nei confronti di persone con disabilità.
La questione ha attirato l’attenzione dei media e dei social, dove molti utenti hanno espresso solidarietà alla ragazza e alla sua famiglia, chiedendo una revisione delle politiche di sanzione nel trasporto pubblico, specialmente in situazioni in cui sono coinvolti individui vulnerabili.






