Milano, 12 settembre 2025 – Giorgio Armani, scomparso a 91 anni, aveva lasciato due testamenti segreti, scritti di suo pugno e custoditi in busta sigillata. Il primo risale al 15 marzo, il secondo al 5 aprile. L’apertura è avvenuta il 9 settembre alla presenza del notaio Elena Terrenghi, e oggi sono stati resi noti tutti i dettagli delle ultime volontà dello stilista.
La Giorgio Armani Spa passa alla Fondazione
L’intera proprietà di Giorgio Armani Spa, fino ad ora detenuta dal fondatore, è stata trasferita alla Fondazione Giorgio Armani. La Fondazione possiede il 99,9% delle azioni, con il 90% in nuda proprietà; l’usufrutto è assegnato a Leo Dell’Orco, ai tre nipoti dello stilista e alla sorella Rosanna. L’obiettivo dichiarato era affidare il futuro del gruppo alle persone a lui più care, con un ruolo chiave per la Fondazione, creata circa dieci anni fa insieme al compagno e braccio destro Dell’Orco e al banchiere Irving Bellotti di Rothschild Italia. Non avendo figli, Armani ha potuto disporre della successione senza vincoli di legittima, affidando beni e azienda ai nipoti Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio, ad Andrea Camerana, figlio della sorella Rosanna, e a Dell’Orco.
I principi guida della Fondazione Armani
Nel testamento, Armani ha indicato i valori fondamentali che dovranno orientare la gestione della Fondazione. Tra questi, la conduzione delle attività in modo etico e corretto, la ricerca di uno stile essenziale, moderno ed elegante senza ostentazione, e l’attenzione all’innovazione, alla qualità e all’eccellenza dei prodotti.
Diritti di voto e partecipazioni
Pantaleo Dell’Orco riceve il 40% dei diritti di voto di Armani Spa, mentre il 30% spetta alla Fondazione, e il 15% ciascuno ai nipoti Silvana e Andrea. Sono inoltre assegnate azioni senza diritto di voto a Roberta e Rosanna Armani. Per quanto riguarda EssilorLuxottica, lo stilista ha destinato il 40% della sua partecipazione a Dell’Orco e il 60% ai familiari, con quote minori per collaboratori come Michele Morselli e 7.500 azioni ciascuno per Daniele Ballestrazzi, Giuseppe Marsocci, Laura Tadini e Luca Pastorelli.
Vendita e quotazione di Armani Spa
Il testamento prevede che, entro 12-18 mesi, la Fondazione ceda il 15% del capitale di Armani Spa a Lvmh, EssilorLuxottica, L’Oreal o a un altro gruppo individuato con l’accordo di Dell’Orco. Dal terzo al quinto anno dalla successione, è prevista la cessione di un’ulteriore quota tra il 30% e il 54,9%, oppure la quotazione in Borsa entro 5-8 anni, lasciando alla Fondazione un minimo del 30,1%.
Proprietà immobiliari e usufrutti
Armani ha lasciato la piena proprietà di L’Immobiliare Srl, pari al 75%, alla sorella Rosanna e ai nipoti Andrea e Silvana, mentre il restante 25% in nuda proprietà è loro riservato, con usufrutto a favore di Dell’Orco. L’azienda controlla immobili a Saint Tropez, Antigua, Broni e Pantelleria. L’usufrutto a vita del palazzo di via Borgonuovo a Milano è destinato a Dell’Orco, con arredi e ornamenti – fatta eccezione per un quadro di Matisse e una foto di Man Ray – che resteranno in loco.
Case a New York e Saint Tropez
Nella divisione immobiliare, Armani ha lasciato la nuda proprietà della casa a St. Moritz al nipote Andrea, con usufrutto a Dell’Orco, e un appartamento a New York allo stesso Dell’Orco, mentre un altro appartamento newyorkese va alla sorella Rosanna e ai nipoti. Dell’Orco potrà concedere l’uso di questo immobile a Michele Morselli. A Saint Tropez, dove tutti gli immobili sono destinati a Dell’Orco, questi potrà permettere a Morselli e alle familiari Francesca e Bianca di soggiornare temporaneamente in una delle abitazioni e utilizzare la piscina.
Le opere d’arte
Armani ha riservato le opere più importanti a Dell’Orco e a Rosanna. Al compagno vanno, tra l’altro, una statua di tigre, un orso e una pantera in bronzo, animali di metallo, tappeti giapponesi e una scrivania in legno scuro di JM Frank. A Rosanna, invece, un quadro di Matisse, la foto della mano di Man Ray, un tavolo di Sottsass, un secretaire cinese e un grande dipinto. Morselli riceve un grande tavolo in monaco con gambe in oro, un tavolo a Z in legno chiaro e poltrone particolari, mentre alla nipote Roberta sono riservati due paraventi giapponesi, una mensola e due cavalli in terracotta. Gli arredi del piano terra della residenza milanese, tra cui un grande quadro, poltrone e divano in pelle e legno, vanno alla Fondazione.
Lo yacht
Nel testamento è previsto che Dell’Orco possa noleggiare per quattro settimane all’anno il megayacht Main, e che Morselli e i suoi familiari possano utilizzarlo per due settimane. Lo yacht appartiene a L’Immobiliare Srl, di cui la maggioranza è detenuta da Rosanna e dai nipoti.
Gli altri beneficiari dell’eredità di Armani
Armani ha inoltre pensato alle due pronipoti, Margherita e Maria Vittoria, a cui lascia 1,5 milioni ciascuna in trust, ad Angelo Bonsignore, dipendente dell’Ufficio Stile, a cui spettano Btp per quasi un milione di euro, e allo stilista britannico Black Graeme Leslie, che riceve Btp per 480mila euro.
Fondazione Armani, nominati i nuovi membri del cda. L’Oréal apre a un ingresso nel capitale
Emergono nuovi dettagli dalle disposizioni testamentarie di Giorgio Armani, lo stilista scomparso nei giorni scorsi. Nel documento, Armani ha stabilito modifiche alla governance della Fondazione Armani, incaricata di custodire il futuro del gruppo. Il cda della Fondazione dovrà essere integrato o sostituito con il nipote Andrea Camerana e con la notaia Elena Terrenghi, che ha curato la successione. Per il comitato di valutazione Armani ha scelto le nipoti Silvana e Roberta Armani (quest’ultima figlia del fratello defunto), mentre nel comitato di sorveglianza ha indicato l’avvocato Sabrina Moretti e il notaio Carlo Munafò.
La cessione del 15% del capitale
Parallelamente, si apre il capitolo relativo all’assetto societario. Armani ha chiesto alla Fondazione di cedere il 15% del capitale a un grande player internazionale del lusso, individuato tra Lvmh, EssilorLuxottica o L’Oréal. Proprio quest’ultima, che già dal 1988 detiene la licenza dei profumi e dei cosmetici Armani, ha accolto con favore l’ipotesi. «Siamo colpiti e onorati che il signor Armani abbia pensato a L’Oréal – ha dichiarato il gruppo francese –. Studieremo con grande attenzione questa prospettiva, che si inserisce nella nostra lunga storia comune».
Intanto, dal quartier generale di via Borgonuovo, il comitato esecutivo di Giorgio Armani Spa ha ribadito l’impegno a rispettare pienamente le ultime volontà del fondatore. «Ci sentiamo fin d’ora, anche a nome dei dipendenti e collaboratori, di sostenerne il percorso – si legge in una nota – con l’obiettivo di garantire il miglior futuro possibile all’azienda e al marchio nel rispetto dei principi da lui stabiliti».
Dell’Orco continuerà a guidare la società
La società sottolinea come il testamento confermi la volontà di Armani di garantire continuità strategica, compattezza societaria e stabilità finanziaria, in linea con quanto più volte ribadito in vita. La guida resta affidata a Giorgio Dell’Orco e alla famiglia, con il supporto della Fondazione, che deterrà sempre almeno il 30% del capitale come garanzia dei valori fondanti. Tra i principi ribaditi figurano la gestione etica e corretta, lo sviluppo globale del brand, la ricerca dell’eccellenza e l’attenzione a uno stile moderno ed elegante, lontano da ogni ostentazione.
Nei prossimi giorni, con la pubblicazione del nuovo statuto e la lettura completa dei documenti testamentari, saranno definiti gli ultimi dettagli di un percorso che segnerà il futuro dell’impero Armani.






