Sondaggio YouGov rivela che oltre il 40% degli europei, tra cui gli italiani, ritiene probabile una Terza guerra mondiale nei prossimi cinque o dieci anni, con la Russia indicata come principale causa. La maggioranza teme l’uso di armi nucleari in un futuro conflitto. Solo un numero ridotto crede nella capacità delle forze armate nazionali di difendere il proprio Paese, mentre la NATO è vista come il principale attore nella preservazione della pace globale
Un recente sondaggio condotto da YouGov in cinque Paesi europei, tra cui Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna, ha rivelato una preoccupante visione condivisa da molti cittadini europei: la possibilità di una Terza guerra mondiale entro un decennio. Questo timore è alimentato in gran parte dalle crescenti tensioni geopolitiche con la Russia, considerata da un’ampia maggioranza degli intervistati come la causa principale di un potenziale conflitto globale.
La percezione di vulnerabilità in Europa
I risultati mostrano che tra il 41% e il 55% degli europei ritiene “molto” o “abbastanza” probabile l’insorgere di una nuova guerra mondiale nei prossimi cinque o dieci anni. Questa percezione di vulnerabilità non è limitata solo all’Europa, ma si estende anche agli Stati Uniti, dove il 45% degli americani condivide lo stesso timore. Tali statistiche sono particolarmente significative in un contesto storico che segna l’80esimo anniversario della Vittoria in Europa, un momento cruciale che ci ricorda le devastazioni della Seconda guerra mondiale.
L’ansia per le conseguenze catastrofiche
Inoltre, il sondaggio ha rivelato che un’ampia maggioranza degli intervistati, compresa tra il 68% e il 76%, prevede che un futuro conflitto globale comporterebbe l’uso di armi nucleari, evidenziando una crescente ansia per le conseguenze catastrofiche di una guerra moderna. Una parte significativa della popolazione (dal 57% al 73%) teme che una Terza guerra mondiale causerebbe perdite umane superiori a quelle registrate tra il 1939 e il 1945, con una stima che suggerisce che un conflitto di tale portata potrebbe sterminare gran parte della popolazione mondiale.
Il ruolo delle forze armate e le percezioni sulla NATO
Le opinioni riguardo al coinvolgimento dei rispettivi Paesi in un eventuale conflitto sono altrettanto allarmanti: dal 66% degli italiani all’89% dei britannici, molti credono che le loro nazioni sarebbero coinvolte in una guerra di questo tipo. Solo una minoranza, tra il 16% in Italia e il 44% in Francia, si sente sufficientemente sicura della capacità delle proprie forze armate di difendere il Paese. Al contrario, il 71% degli americani manifesta fiducia nell’esercito statunitense.
La Russia emerge chiaramente come il principale attore percepito nella potenziale scatenamento di un nuovo conflitto, con percentuali che variano dal 72% all’82% tra gli europei occidentali e una stima del 69% negli Stati Uniti. Al secondo posto, il terrorismo islamico è visto come una minaccia significativa. Infine, la maggior parte degli intervistati attribuisce il merito alla NATO per aver mantenuto la pace dopo la Seconda guerra mondiale, con una percentuale che varia dal 52% al 66%, mentre le Nazioni Unite vengono riconosciute solo da una minoranza. Questo scenario complesso e preoccupante mette in luce le fragilità attuali e le paure che caratterizzano il sentimento europeo verso la stabilità globale.






