Vibo Valentia, 23 ottobre 2025 – Un grave episodio di violenza si è verificato martedì sera nel carcere di Vibo Valentia, dove due detenuti hanno aggredito gli agenti della Polizia penitenziaria armati di spranghe e di un lanciafiamme artigianale realizzato con un fornello a gas. L’intervento tempestivo degli agenti ha impedito che l’arma rudimentale venisse utilizzata, evitando conseguenze più gravi.
La dinamica dell’aggressione con lanciafiamme
L’allarme è scattato alle ore 18:19, come riferito dal segretario provinciale del sindacato autonomo della Polizia penitenziaria, Osapp, Sandrino Scalzo. Gli agenti in servizio nel reparto di Media sicurezza hanno avviato un controllo su due detenuti sospettati di nascondere materiale non consentito nelle loro celle. Alla vista della Polizia penitenziaria, i due reclusi hanno reagito con violenza, barricandosi all’interno della cella e improvvisando armi rudimentali.

Gli oggetti utilizzati erano pezzi metallici ricavati da un tavolo, trasformati in spranghe, e un fornello a gas, con il quale è stato creato un pericoloso lanciafiamme artigianale. Nonostante il rischio di ustioni e lesioni, gli agenti hanno mantenuto la calma e, grazie a un’abile mediazione, sono riusciti a ristabilire l’ordine senza feriti.
Conseguenze e reazioni
Durante la perquisizione successiva, nella cella è stato trovato uno smartphone, proibito all’interno dell’istituto. I due detenuti sono stati immediatamente isolati e denunciati all’autorità giudiziaria per il loro comportamento.
Il sindacato Osapp ha espresso un vivo plauso per l’intervento del personale di Polizia penitenziaria, sottolineando l’elevata competenza e lo spirito di sacrificio dimostrati dagli agenti nel sventare un evento che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche per la sicurezza del carcere di Vibo Valentia.






