Milano, 13 ottobre 2025 – Tensione e scontri davanti a Palazzo Marino a Milano durante una manifestazione contro il gemellaggio tra la città lombarda e Tel Aviv, confermato dal Consiglio comunale nonostante la forte opposizione di diverse sigle politiche e manifestanti.
La protesta e gli scontri a Palazzo Marino

Il gemellaggio tra Milano e Tel Aviv, risalente al 1994, è stato al centro di un acceso dibattito nell’aula del Consiglio comunale, dove un ordine del giorno presentato dai Verdi chiedeva la sua sospensione. L’ordine del giorno è stato però bocciato con 21 voti contrari, 9 favorevoli e 6 astenuti, mantenendo così i rapporti di amicizia tra i due capoluoghi.
Al momento della comunicazione del voto, la tensione è esplosa sia in aula che all’esterno di Palazzo Marino. Nel presidio in piazza della Scala, ribattezzata simbolicamente “Piazza Gaza” dai manifestanti, si sono radunate circa 5.000 persone appartenenti a gruppi come Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Usb. Questi hanno contestato duramente la decisione dell’aula, cercando di forzare il cordone delle forze dell’ordine schierate a protezione del municipio.
Gli agenti del Reparto mobile hanno risposto con una carica di contenimento per respingere i manifestanti che spingevano contro le transenne, con momenti di contatto che hanno provocato un taglio alla mano di un funzionario di polizia. Di fronte a questa situazione, i manifestanti, dietro lo striscione “Nemmeno un chiodo per Israele”, hanno quindi dato vita a un corteo spontaneo che ha attraversato il centro cittadino, passando per piazza San Babila, corso Buenos Aires e piazzale Loreto, dove la protesta si è poi sciolta in serata.
Le reazioni politiche e il contesto del gemellaggio
L’ordine del giorno contro il gemellaggio era stato sostenuto, oltre che dai Verdi, anche da alcuni esponenti del Partito Democratico e della Lista Sala, sebbene con un voto non unanime tra i dem. La capogruppo Pd, Beatrice Uguccioni, ha annunciato invece un ordine del giorno parallelo per stringere un gemellaggio con Gaza City, senza interrompere quello con Tel Aviv.
Nel frattempo, il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha incontrato a Palazzo Marino l’omologo di Betlemme, Maher Nicola Canawati, ribadendo con un messaggio sui social network l’impegno della città “per una vera e giusta pace”. Milano è infatti gemellata anche con Betlemme dal 2000, in un quadro di relazioni che riflettono la complessità dei rapporti tra le città coinvolte nel conflitto mediorientale.
Il gemellaggio con Tel Aviv rappresenta un legame storico e culturale tra le due città, ma negli ultimi tempi è diventato un tema di forte divisione politica e sociale all’interno di Milano, che si riflette nelle piazze e nelle istituzioni. La conferma del legame con la capitale economica di Israele arriva in un momento di crescente tensione internazionale, con manifestazioni che hanno visto scontri e contestazioni forti, testimoniando un clima di profonda divisione sulla questione israelo-palestinese anche nel capoluogo lombardo.






