Napoli, 2 ottobre 2025 – Una giornata di tensioni si è registrata oggi al porto di Napoli dove un corteo di manifestanti pro-Palestina è stato bloccato all’ingresso dello scalo portuale da un imponente schieramento di forze dell’ordine. La manifestazione, che ha coinvolto migliaia di persone, ha visto momenti di pressione e scontro tra i manifestanti e gli agenti, con i primi che hanno tentato di forzare il blocco imposto dagli uomini in divisa, ma sono stati respinti.
Tensioni al porto di Napoli: blocco e tentativi di forzare il cordone

Il corteo, che si è svolto lungo un tratto dell’autostrada in via Marina, è stato fermato all’ingresso del porto, dove un nutrito gruppo di poliziotti ha impedito l’accesso ai manifestanti. Questi ultimi hanno premuto contro il blocco in più occasioni, causando momenti di forte tensione, senza però riuscire a superare le barriere di sicurezza. La situazione ha causato rallentamenti e disagi nella zona portuale e lungo le vie di accesso, in un contesto già segnato da un’ampia mobilitazione di piazza.
La presenza di migliaia di persone in strada testimonia l’ampio sostegno alla causa palestinese, che si è manifestato in diverse città italiane e in altre capitali europee. In particolare, a Napoli la protesta si è concentrata nel porto, fulcro strategico e simbolico per la solidarietà internazionale alla Striscia di Gaza e alla Global Sumud Flotilla, di cui si parla da giorni nelle cronache nazionali e internazionali.
Proteste e scioperi in Italia e all’estero: il contesto internazionale
L’azione di protesta a Napoli si inserisce in un quadro più ampio di mobilitazioni che hanno interessato numerose città italiane e capitali straniere. In Italia, sono stati registrati scioperi generali in vari settori, con blocchi di trasporti, porti e ferrovie. A Milano, Roma, Torino, Bologna e altre località si sono svolti cortei e manifestazioni, alcune delle quali hanno visto scontri e momenti di tensione con le forze dell’ordine. A Firenze, ad esempio, centinaia di manifestanti hanno occupato i binari della stazione di Santa Maria Novella, provocando interruzioni della circolazione ferroviaria.
All’estero, in Spagna migliaia di persone sono scese in piazza a Madrid, Barcellona e in altre 24 città, esprimendo solidarietà alla Flotilla e chiedendo la liberazione degli attivisti arrestati. Le proteste hanno assunto toni accesi, con momenti di tensione e atti di vandalismo in alcune zone, mentre le istituzioni locali si sono espresse a favore della causa palestinese.
Nel frattempo, in Medioriente, la Marina israeliana ha condotto un’operazione durata 12 ore per fermare gli attivisti della Flotilla che tentavano di raggiungere Gaza, bloccando 41 imbarcazioni e trattenendo circa 425 persone, tra cui parlamentari e giornalisti. Gli attivisti sono stati trasferiti nel carcere di Ketziot in attesa di procedure di rimpatrio, mentre il governo israeliano ha difeso l’azione definendola un’operazione professionale contro una campagna di delegittimazione.
La situazione resta dunque molto tesa e segnata da una forte mobilitazione sia a livello locale a Napoli che internazionale, con le manifestazioni che proseguono in diverse piazze e porti, e un clima di protesta che coinvolge migliaia di persone in Italia e all’estero.






