Roma, 27 settembre 2025 – I temporali a supercella, tra i fenomeni meteo più violenti e pericolosi, sono destinati ad aumentare in diverse aree del Nord Italia. Lo conferma uno studio pubblicato su Science Advances, che analizza l’impatto del riscaldamento globale su questi eventi estremi.
Le regioni più colpite
Secondo le proiezioni, l’aumento maggiore è atteso in Lombardia, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, con incrementi significativi anche in Piemonte e Veneto. La mappa evidenzia in particolare l’area alpina, dal confine svizzero-austriaco fino alle Dolomiti, come zona a più alta concentrazione di supercelle.
Cos’è un temporale a supercella
Questi fenomeni sono caratterizzati da un mesociclone, cioè una colonna d’aria in rotazione che alimenta la tempesta. Le conseguenze possono essere gravi: grandine di grandi dimensioni, nubifragi, raffiche di vento violente e, nei casi estremi, tornado. In Italia la loro frequenza media annua potrebbe passare da 61 a oltre 80 eventi entro fine secolo, con un incremento del 36% in caso di riscaldamento globale di +3 °C.
I numeri dello studio
Nel settore alpino settentrionale, la frequenza potrebbe crescere del 52%, passando da una media di 38 eventi annui a quasi 60. Al contrario, aree come la Penisola Iberica e il sud della Francia registrerebbero un calo. Complessivamente in Europa si stima un aumento dell’11% dei temporali a supercella.
Le sfide future
Secondo Monika Feldmann, autrice principale dello studio e ricercatrice dell’Università di Berna, «l’aumento di queste tempeste pone sfide crescenti alla società, aumentando i danni a infrastrutture, agricoltura e proprietà privata e accrescendo i rischi per la popolazione». La chiave, conclude, sarà prevedere meglio le condizioni che ne favoriscono la formazione e rafforzare i sistemi di allerta precoce.






