Lodi, 11 settembre 2025 – Un’importante svolta nelle indagini sullo stupro avvenuto a San Zenone al Lambro è stata illustrata oggi dalla sostituta procuratrice di Lodi, Martina Parisi, durante un incontro con la stampa presso il Tribunale di Lodi. Il fermo di un sospetto, avvenuto nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura lodigiana, è stato possibile grazie a un lavoro investigativo accurato e a un’intuizione decisiva dei Carabinieri della Compagnia di San Donato.
Il ruolo chiave delle dichiarazioni e delle immagini di videosorveglianza

“Questa indagine ha preso le mosse con le dichiarazioni assunte dalla persona offesa immediatamente dopo il fatto, che ha avuto un ruolo fondamentale perché ci ha dato informazioni importanti sia sull’aggressore sia sulla via di fuga”, ha spiegato Parisi. Le informazioni, inizialmente scarne, sono state però decisive per indirizzare le ricerche. I Carabinieri hanno infatti concentrato l’attenzione su un centro di accoglienza vicino alla stazione di San Zenone al Lambro, individuando un sospetto di origine straniera in orari compatibili con la violenza. Fondamentale è stato anche il contributo del direttore della comunità, che ha fornito nome e cognome dell’indagato.
Un lavoro meticoloso di acquisizione e visione delle telecamere di videosorveglianza ha permesso di ricostruire il tragitto dalla stazione fino alla comunità, integrando anche le immagini fornite dalla stessa struttura.
Analisi scientifica e comparazione del profilo genetico
Parallelamente, è stato eseguito un sequestro degli indumenti della vittima e il prelievo di tamponi biologici, che hanno portato all’individuazione di un profilo genetico maschile. “Da questi tamponi è stato individuato un profilo genetico maschile e, quindi, è stato poi convocato il soggetto che è stato fermato per il prelievo”, ha aggiunto Parisi. Il RIS ha effettuato l’attività di comparazione in tempi rapidissimi con esito positivo, confermando così l’identità del presunto responsabile.
Le indagini testimoniano la sinergia tra attività investigative tradizionali e strumenti tecnici all’avanguardia, che hanno permesso di avanzare rapidamente in un caso delicato e complesso.
San Zenone al Lambro, comune della provincia di Lodi, è al centro di questa vicenda che ha scosso la comunità locale, portando alla luce l’importanza di un sistema di sicurezza efficiente e di un coordinamento investigativo tempestivo. La sostituta procuratrice Parisi ha sottolineato come sia imprescindibile il contributo delle forze dell’ordine e della collaborazione con le comunità coinvolte per garantire giustizia alle vittime.
Fonte: Riccardo Sciannimanico - Aggressione San Zenone, sostituta procuratrice Lodi: "Cruciale intuizione Carabinieri"



