Roma, 11 settembre 2025 – Questa mattina, davanti al Liceo Classico “Pilo Albertelli” di Roma, decine di studenti appartenenti al collettivo Opposizione Studentesca d’Alternativa (Osa) si sono radunati per manifestare la loro solidarietà alla Global Sumud Flotilla, iniziativa che nei prossimi giorni tenterà di rompere l’assedio di Gaza via mare, portando aiuti umanitari come cibo e medicinali.
La protesta studentesca e la solidarietà alla Flotilla
“Se toccheranno la Global Sumud Flotilla bloccheremo tutto”, è stato il grido che ha unito gli studenti davanti all’istituto. Un giovane rappresentante di Osa ha sottolineato che “l’unico modo per fermare il genocidio, non solo in Palestina ma in tutto il mondo, è rompere il sistema globale che lo ha reso possibile”. Gli studenti hanno ribadito l’importanza di aderire alla chiamata dei portuali di Genova e del movimento per la Palestina.
Leon, studente di Osa, ha spiegato che l’azione di oggi è in solidarietà con la Flotilla, che negli ultimi giorni ha subito diversi attacchi. “Se verrà toccata la Flotilla – ha detto – bloccheremo scuole, università e città”. Inoltre, è stata lanciata una mozione a livello nazionale per far sì che le istituzioni parlino di Palestina e sostengano apertamente la Flotilla; questa mozione potrà essere presentata da qualsiasi studente al proprio rappresentante di istituto o collegio docenti.
Un clima di tensione nelle scuole romane e repressioni
L’iniziativa del “Pilo Albertelli” si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazioni studentesche nella Capitale. Negli ultimi giorni sono state occupate altre scuole come i licei Morgagni e Manara a Monteverde, mentre al liceo Virgilio si è tenuto un party con dj-set a pagamento, che ha suscitato polemiche. Le proteste sono nate anche in risposta alle misure repressive adottate da alcune dirigenti scolastiche contro gli studenti.
Al “Pilo Albertelli”, in particolare, è stata denunciata una vicenda grave: una docente di religione ha messo una nota disciplinare a uno studente per aver difeso il diritto dei palestinesi alla vita e all’autodeterminazione, definendo gli studenti “jiadhisti” e “terroristi” durante una lezione, in un clima di intimidazione durato 45 minuti. Gli studenti dell’Osa hanno replicato che “gli unici terroristi sono lo Stato di Israele e i suoi complici”. Per domani è stato convocato un presidio di protesta davanti alla scuola.
La questione palestinese e il contesto internazionale
La protesta studentesca e la solidarietà verso la Global Sumud Flotilla si inseriscono in un quadro geopolitico complesso. Lo Stato di Palestina, riconosciuto come osservatore permanente alle Nazioni Unite dal 2012, rivendica la sovranità sulla Cisgiordania e sulla Striscia di Gaza, con Gerusalemme Est come capitale designata. Tuttavia, questi territori sono parzialmente occupati da Israele, con una storia di conflitti e tensioni che perdura da decenni.
La Global Sumud Flotilla rappresenta una nuova iniziativa volta a rompere l’assedio di Gaza, cercando di portare aiuti umanitari in un’area fortemente colpita dai conflitti e dall’embargo. La mobilitazione degli studenti romani riflette quindi una più ampia sensibilità e partecipazione giovanile alle questioni internazionali legate alla Palestina, in un momento di forte tensione anche nel mondo scolastico italiano.
Fonte: Marco Vesperini - Al Liceo "Pilo Albertelli" di Roma gli studenti di Osa in solidarietà con la Sumud Flotilla






