Roma, 31 agosto 2025 – Prima del fischio d’inizio della partita tra Lazio e Hellas Verona all’Olimpico, la curva nord biancoceleste ha attirato nuovamente l’attenzione per un gesto che suscita dibattito e preoccupazione. Nel pieno avvio della stagione calcistica, alcuni ultras della Lazio hanno esposto uno striscione contenente riferimenti espliciti a motti fascisti e a citazioni di figure chiave del periodo storico che ha segnato l’Italia nel XX secolo, come Gabriele D’Annunzio.
Striscione con motti fascisti all’Olimpico

Lo striscione appeso dagli ultras biancocelesti conteneva un messaggio rivolto ai giocatori della Lazio, invitandoli a impegnarsi con dedizione e a seguire le direttive dell’allenatore Maurizio Sarri: “Bisogna credere con dedizione in ciò che si fa. Dovete obbedire al comando di chi è rimasto su quella panchina. Avete l’obbligo di combattere per la Lazio e la sua gente. Non si faccia un passo indietro, non si ceda neanche un metro”. Tre parole – credere, obbedire e combattere – sono state evidenziate in blu, richiamando direttamente il noto motto del regime fascista che sintetizzava l’ideologia totalitaria di Mussolini e il suo disprezzo per la democrazia.
Questa scelta simbolica non è casuale e si inserisce in un contesto più ampio di crescente presenza di richiami fascisti nel mondo del tifo organizzato, un fenomeno che, come dimostrato dai recenti video circolati in rete, riguarda anche altre tifoserie come quella della Roma. Nei video, infatti, alcuni tifosi giallorossi intonavano cori inneggianti a Mussolini, cantavano “Faccetta Nera” e compivano il saluto romano sotto la Torre di Pisa, suscitando un’ondata di indignazione nell’opinione pubblica.
Il richiamo a Gabriele D’Annunzio e il clima politico nelle tifoserie
Tra gli altri striscioni comparsi durante la partita, spiccava anche una frase attribuita a Gabriele D’Annunzio, poeta e figura simbolo che contribuì a preparare il terreno culturale per il fascismo in Italia: “Saremo felici o saremo tristi, che importa? Saremo l’uno accanto all’altra. E questo deve essere, questo è l’essenziale”. Questa citazione è stata esposta in tribuna Tevere, sottolineando ancora una volta la volontà di alcuni gruppi ultras di coniugare la passione sportiva con un’identità politica ben definita e controversa.
Il ritorno di tali simboli e messaggi nelle curve degli stadi italiani si inserisce in un più ampio dibattito sulla presenza di estremismi politici tra i tifosi, che in alcune occasioni ha portato a episodi di violenza e tensioni sociali. Le cronache recenti documentano una crescita di episodi legati all’ultra-destra e alla destra radicale, con un’attenzione particolare ai fenomeni di intolleranza e discriminazione che si manifestano anche negli ambienti sportivi.
L’inizio della stagione all’Olimpico, dunque, si presenta con un clima di forte polarizzazione e con il ritorno di simboli storici che evocano un passato controverso e doloroso per l’Italia, alimentando un dibattito che va oltre il calcio e coinvolge la società civile e le istituzioni.
Fonte: alanews - Ultras Lazio, tra motti fascisti e D'Annunzio riparte la stagione dei tifosi all'Olimpico






