ASCOLI PICENO, 30 APR – La dirigente della Polizia Locale, Patrizia Celani, ha chiarito che il recente controllo amministrativo sulla panetteria L’Assalto ai forni non era un’identificazione, ma una verifica sulla paternità del drappo esposto
Durante un recente consiglio comunale ad Ascoli Piceno, si è acceso un vivace dibattito pubblico riguardo a un episodio che ha coinvolto la Polizia Locale e la panetteria “L’Assalto ai forni”. La dirigente Patrizia Celani ha chiarito le circostanze di un controllo amministrativo effettuato il 25 aprile, sollecitato da un lenzuolo affisso in piazza Arringo con la scritta: “Buono come il pane, bello come l’antifascismo”. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla libertà di espressione e sul ruolo della polizia locale.
Richiesta di chiarimenti
Celani ha specificato che non si è trattato di un’identificazione formale della titolare della panetteria, Lorenza Roiati, ma di una richiesta di chiarimenti sulle sue generalità durante il controllo. Questo approccio rientra nelle normali pratiche della polizia locale, che deve verificare la responsabilità per qualsiasi affissione pubblica, anche su edifici privati. La comandante ha sottolineato l’importanza di garantire il rispetto delle norme, specialmente in caso di affissioni pubbliche.
Correzione delle dichiarazioni
Inizialmente, Celani aveva affermato che il controllo non fosse stato avviato a seguito di una segnalazione, ma ha successivamente corretto la sua affermazione, dichiarando di aver ricevuto una comunicazione riguardante l’affissione del drappo. “La nostra intenzione è sempre quella di garantire il rispetto delle norme”, ha spiegato. “Nel caso in questione, la richiesta di chiarimenti alla signora Lorenza Roiati era volta a stabilire se fosse realmente lei l’autrice dell’affissione, per evitare possibili sanzioni”.
Un dibattito acceso
Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla libertà di espressione e sul ruolo della polizia locale in questioni di questo tipo. La comandante ha evidenziato che il protocollo di controllo deriva da un regolamento del 2023, volto a gestire la “chiassosità” causata da affissioni goliardiche, spesso legate a eventi come matrimoni. La polizia, in tali casi, si è trovata a dover rintracciare autori di affissioni per sanzionarli, evidenziando una prassi di vigilanza attiva sulle manifestazioni pubbliche.






