Udine, 14 ottobre 2025 – La città di Udine si presenta oggi come un vero e proprio baluardo di sicurezza per la partita di qualificazione ai Mondiali di calcio tra Italia e Israele, in programma questa sera alle 20.45 al Bluenergy Stadium. Un evento sportivo che si intreccia con una forte tensione sociale, per la concomitante manifestazione pro-Palestina prevista nel pomeriggio, alle 17.30, in centro città.
Dispositivo di sicurezza senza precedenti

Il dispositivo di sicurezza predisposto dalle forze dell’ordine è imponente: circa mille agenti, tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e soldati, sono mobilitati per garantire l’ordine pubblico sia all’interno dello stadio che nel centro città. L’area attorno al Bluenergy Stadium, già ex Stadio Friuli, è stata completamente blindata con dissuasori, transenne e persino un idrante della Polizia posizionato agli ingressi. A questa vigilanza si aggiungono i sorvoli continui di elicotteri e droni, mentre un intero quartiere è stato isolato e le zone dell’hotel Friuli, dove alloggia la squadra israeliana, sono off-limits.
Il prefetto Domenico Lione ha inoltre imposto severi divieti fino al termine del corteo: niente bottiglie di vetro o contenitori di ceramica e latta, sia dentro che fuori dai locali pubblici. Un provvedimento che ha suscitato malumori tra gli esercenti, costretti a rimuovere tavoli, sedie, ombrelloni e fioriere dai dehors.
Proteste in piazza e clima di tensione
L’altra “partita” si gioca nelle vie del centro di Udine, dove è atteso un corteo pro-Palestina organizzato da numerosi comitati e associazioni, con l’adesione di quasi trecento sigle tra collettivi, movimenti e comunità palestinesi del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto. Le stime parlano di circa diecimila manifestanti, un numero quasi pari ai diecimila tifosi che prenderanno posto sugli spalti, con una capienza ridotta del Bluenergy Stadium fissata a 25 mila posti.
Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, ha definito la situazione “imbarazzante”, sottolineando la difficoltà di conciliare manifestazioni e veglie di preghiera organizzate contemporaneamente e in un clima ancora teso nonostante la tregua a Gaza siglata pochi giorni fa. Da parte sua, il ministro dello Sport Andrea Abodi ha ribadito che la partita deve svolgersi, lasciando la decisione a UEFA e FIFA, e ha invitato alla responsabilità e al dialogo.
Il clima di alta tensione è confermato dall’Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive, che ha classificato l’incontro di grado 4, il massimo livello di allerta, per il rischio di infiltrazioni di frange estremiste e possibili disordini.
Una partita tra calcio e politica
Sul piano sportivo, la partita arriva dopo la vittoria per 5-4 dell’Italia contro Israele in Ungheria, nel match di qualificazione al Mondiale 2026 che ha regalato emozioni e una rimonta incredibile. Tuttavia, a Udine, la prevendita dei biglietti è stata fiacca e si prevede uno stadio semivuoto, riflettendo il clima di tensione e le polemiche che circondano l’evento.
In tribuna, tra gli altri, saranno presenti il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e i ministri Andrea Abodi e Luca Ciriani, mentre il sindaco De Toni ha annunciato che non parteciperà né alla partita né al corteo, preferendo una veglia di preghiera.
Infine, nel dibattito politico e sociale non sono mancate le polemiche sull’eventuale presenza di servizi di intelligence stranieri a Udine, con denunce e relative smentite ufficiali, mentre Amnesty International Italia e alcune forze politiche hanno chiesto un coinvolgimento più attivo delle istituzioni sportive per valutare la partecipazione della nazionale israeliana ai tornei internazionali.
L’attenzione rimane alta e la città di Udine si prepara a vivere una serata che va ben oltre il calcio, con un dispositivo di sicurezza senza precedenti e un confronto acceso tra diverse sensibilità e visioni.






