Strage Erba, difesa: “Testimonianza di Frigerio frutto di suggestioni”
L’avvocato D’Ascola: “Porteremo prova che amnesia retrograda è conseguenza dell’intossicazione”
CRONACA (Brescia). Mario Frigerio “quando rende dichiarazioni nell’immediatezza del fatto, ossia il 15 dicembre, non riconosce Olindo, ma soprattutto rende delle dichiarazioni incompatibili con la sua persona: descrive un uomo giovane, un nordafricano con la carnagione olivastra, con i capelli fin sulle sopracciglia e scuri. Sulla base di quelle dichiarazioni la procura redige un identikit che non è riferibile certamente ad Olindo. Poi si innesta un fenomeno di tipo suggestivo, cioè gli viene detto per nove volte che è stato Olindo e a questo punto si innesta anche il meccanismo dell’amnesia retrograda, quindi di tipo tardivo, che si manifesta annullando i ricordi precedenti e determinando una sostituzione della memoria con una falsa memoria”. Lo ha detto, a margine dell’udienza in corso a Brescia, l’avvocato Nico D’Ascola, membro del pool difensivo dei coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo per la strage di Erba. “Questi sono meccanismi descritti dai nostri consulenti, di natura scientifica, non sono parole così dette tanto per dare delle giustificazioni. Se i consulenti verranno sentiti, in particolare il professor Sartori, verranno date le spiegazioni” sulla questione “dell’amnesia retrograda come effetto dell’intossicazione da monossido di carbonio”, ha concluso. (Alessandro Boldrini/alanews)





