Un’analisi senza precedenti condotta dal Politecnico di Milano, basata su dati raccolti tra il 2014 e il 2023 forniti da ACI, Istat e dalle forze dell’ordine, ha messo in luce la drammatica realtà degli incidenti stradali che coinvolgono gli utenti in bicicletta in Italia. Nel decennio considerato si sono registrati oltre 164.000 sinistri con più di 3.000 decessi e oltre 150.000 feriti. Questo studio, noto come Atlante degli incidenti ciclistici in Italia e consultabile online sul sito dell’ateneo milanese, rappresenta un punto di riferimento per la conoscenza e la prevenzione di questo fenomeno in crescita.
I dati dell’Atlante e le dinamiche degli incidenti
La Lombardia emerge come la regione più colpita, con 41.502 incidenti in bicicletta nel periodo analizzato, seguita dall’Emilia-Romagna e dal Veneto, zone caratterizzate da un elevato utilizzo della bicicletta ma anche da traffico intenso e alta densità urbana. Complessivamente, queste regioni, insieme alla Toscana, accumulano il 70% degli incidenti ciclistici italiani. Il 73% degli incidenti avviene su strade urbane, ma quasi la metà delle vittime si registra lungo le strade extraurbane, dove la velocità dei veicoli è più elevata e la protezione per i ciclisti è scarsa o assente.
Dal punto di vista temporale, gli incidenti si concentrano nei giorni feriali, con un picco tra giovedì e sabato, soprattutto nelle ore tra le 10 e le 12 del sabato mattina, momento in cui si incrociano automobilisti diretti al lavoro e numerosi ciclisti sportivi. Sorprendentemente, oltre il 90% degli incidenti avviene in condizioni di bel tempo e su superfici stradali asciutte, mentre le tipologie più frequenti di collisione sono scontri laterali e frontali-laterali, spesso in prossimità di incroci o rotatorie, dove violazioni di precedenza sono comuni. Solo il 12% degli incidenti coinvolge esclusivamente biciclette; nella maggioranza dei casi (68%) lo scontro è contro un’autovettura.
L’importanza della sicurezza per i ciclisti
Il progetto è stato avviato in seguito alla tragica scomparsa del ciclista professionista Davide Rebellin nel 2022, figura di rilievo nel mondo del ciclismo italiano, noto per i suoi successi nelle classiche delle Ardenne e medaglia olimpica. Il professor Paolo Bozzuto, coordinatore del progetto e appassionato ciclista, ha sottolineato come il monitoraggio sia nato da un momento di sconforto collettivo, con l’obiettivo di trasformare il dolore in conoscenza utile a salvare vite.
Il Politecnico di Milano, istituzione accademica di eccellenza con una lunga tradizione in ingegneria e studi urbani, ha messo a disposizione le competenze multidisciplinari per realizzare questa mappatura interattiva e approfondita. L’istituto, fondato nel 1863 e considerato uno dei migliori al mondo per ingegneria e design, continua a contribuire alla sicurezza e alla mobilità sostenibile attraverso la ricerca scientifica e tecnologica.
La situazione nazionale e le sfide per la sicurezza stradale
Nonostante una generale diminuzione delle vittime negli ultimi vent’anni, i dati più recenti indicano una battuta d’arresto nel calo degli incidenti, con quasi 3.000 morti sulle strade italiane solo nel 2021, di cui una parte consistente tra utenti vulnerabili come ciclisti, motociclisti e pedoni. La maggior parte degli incidenti si verifica in ambito urbano, mentre le vittime maggiori si contano sulle strade extraurbane. Le cause principali sono legate a distrazioni, mancato rispetto delle precedenze e velocità eccessiva, con un’incidenza significativa anche di guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti.
L’Unione Europea ha fissato l’obiettivo ambizioso di azzerare le vittime stradali entro il 2050, ma la strada da percorrere è ancora lunga. La sicurezza dei ciclisti richiede un impegno continuo da parte delle istituzioni e dell’opinione pubblica, con particolare attenzione alla visibilità degli utenti vulnerabili, tramite luci e dispositivi riflettenti, considerati i principali strumenti di prevenzione efficaci.





