Catania, 22 maggio – Dopo due anni di indagini, la procura di Caltanissetta ha concluso che non ci sono collegamenti tra la strage di Capaci e ambienti di destra. Le dichiarazioni dei testimoni sono state ritenute inattendibili
L’archiviazione dell’inchiesta sulla “pista nera” nella strage di Capaci rappresenta un importante capitolo nella storia delle indagini legate a uno degli attentati più devastanti in Italia. Avvenuta il 23 maggio 1992, la strage ha portato alla morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre membri della scorta. La Procura di Caltanissetta ha concluso che non ci sono prove concrete del coinvolgimento di soggetti legati all’estrema destra, come Stefano Delle Chiaie, nell’attentato.
L’inchiesta sulla pista nera
Durata circa due anni, l’inchiesta ha esaminato diverse testimonianze, tra cui quelle dell’ex brigadiere dei carabinieri Walter Giustini. Quest’ultimo aveva riferito di aver appreso informazioni sul presunto coinvolgimento di Delle Chiaie da un mafioso, Alberto Lo Cicero. Inoltre, la moglie di Lo Cicero, Maria Romeo, aveva parlato di incontri tra Delle Chiaie e il boss Mariano Tullio Troia. Tuttavia, il giudice Santi Bologna ha ritenuto queste dichiarazioni non attendibili, affermando che “nessun elemento utile a ricostruire un ruolo di Delle Chiaie nella strage di Capaci” possa essere tratto dalle loro testimonianze.
La decisione di archiviazione
La decisione di archiviazione è stata condivisa da un pool di sostituti procuratori, tra cui Nadia Caruso e Davide Spina, oltre a Domenico Gozzo e Francesco Del Bene. Tutti loro erano stati coinvolti per fornire supporto specialistico alle indagini. Il giudice Bologna ha evidenziato che la mancanza di elementi concreti ha reso impossibile continuare l’indagine.
Implicazioni storiche
La strage di Capaci rappresenta uno dei momenti più tragici della storia italiana recente e ha segnato un punto di svolta nella lotta contro la mafia. Questo attentato ha portato a una mobilitazione collettiva e a una rinnovata attenzione verso il fenomeno mafioso. L’evento, caratterizzato da un’esplosione che ha devastato un tratto dell’autostrada A29, ha avuto conseguenze significative, portando all’arresto di diversi membri di Cosa Nostra, condannati per la loro responsabilità nell’attentato.
L’archiviazione dell’inchiesta sulla “pista nera” ha riacceso il dibattito sull’eventuale coinvolgimento di ambienti eversivi nell’operato mafioso, un tema che continua a suscitare interrogativi e speculazioni nel contesto della storia italiana.