Brescia, 14 luglio 2025 – Il processo sulla strage di piazza della Loggia, che vede imputato Roberto Zorzi come presunto esecutore materiale dell’attentato neofascista del 28 maggio 1974, è ora a rischio stop a causa del trasferimento del presidente della Corte d’Assise di Brescia, Roberto Spanó, al settore civile del tribunale cittadino. Il magistrato inizierà il nuovo incarico l’8 settembre prossimo.
Trasferimento del presidente e incompatibilità
Il trasferimento di Spanó, magistrato di spicco nella giustizia bresciana dagli anni Novanta, arriva dopo che il Consiglio superiore della magistratura (CSM) ha affrontato una questione di incompatibilità. La moglie di Spanó, Roberta Panico, è infatti sostituto procuratore in forza alla Direzione distrettuale antimafia di Brescia, e la presidente della Seconda sezione penale del tribunale, Cristina Amalia Ardenghi, aveva sollevato il caso nel 2023.
Per quasi vent’anni la coppia ha lavorato nello stesso tribunale senza incrociarsi in aula per un processo, ma con il trasferimento di Spanó al civile decade l’incompatibilità. La Prima Commissione del CSM ha già proposto l’archiviazione della pratica, con la disposizione che Spanó resti applicato ai processi penali attualmente in corso e prossimi alla decisione. Tuttavia, il plenum del CSM, previsto per mercoledì, dovrà decidere sulla chiusura definitiva del caso.
Implicazioni per il processo sulla strage di Brescia
La questione apre un’incognita sul destino del processo che riguarda la strage di piazza della Loggia, con 22 testimoni ascoltati su 139 previsti, e dunque non ancora prossimo alla decisione come definito dal CSM. Il cambio di presidente potrebbe comportare la necessità di ricominciare l’istruttoria da capo, un’eventualità che rallenterebbe ulteriormente un procedimento giudiziario di grande rilevanza storica e sociale per la città e per l’Italia intera.
La strage di piazza della Loggia, che provocò otto morti e numerosi feriti, è uno degli episodi più emblematici della cosiddetta “strategia della tensione” degli anni Settanta, un periodo segnato da attentati terroristici di matrice neofascista e da un clima di forte tensione politica e sociale.






