Foggia, 25 dicembre 2025 – Un clima di solidarietà e speranza ha caratterizzato il Natale all’interno del carcere di Foggia, dove volontari e volontarie hanno portato un messaggio di vicinanza e conforto alle persone detenute. L’iniziativa, promossa dal Centro servizi volontariato (Csv) di Foggia insieme alla Fondazione Monti Uniti e alla cooperativa San Riccardo Pampuri, ha previsto la distribuzione di doni e momenti musicali, sottolineando l’importanza di mantenere vivi i legami umani anche in contesti difficili.
Natale nel carcere di Foggia: musica, doni e solidarietà per i detenuti
Nel pomeriggio del 24 dicembre, i volontari hanno visitato tutte le sezioni del carcere per portare gli auguri di Natale, accompagnati da un gruppo musicale che ha eseguito brani della tradizione e grandi classici natalizi. Sono state distribuite caramelle e, soprattutto, doni concreti come abiti, tute, scarpe e teli da bagno, destinati al magazzino della solidarietà della casa circondariale.
Il materiale raccolto sarà assegnato alle persone detenute in stato di indigenza o prive di riferimenti sul territorio, un gesto che rappresenta un “importante presidio di umanità”, come sottolineato dai volontari. Questo tipo di iniziative aiuta a “restituire dignità e ricordare che ogni persona, anche nel contesto detentivo, resta portatrice di diritti, bisogni e speranza”, valori particolarmente rilevanti nel periodo natalizio.
La direzione della casa circondariale e la Polizia Penitenziaria sono state ringraziate per il loro costante supporto, che rende possibili momenti di ascolto e vicinanza, fondamentali per mantenere un dialogo aperto tra la comunità esterna e il mondo carcerario.
L’omelia dell’arcivescovo Gherardo Gambelli: dignità e perdono nel Natale di Sollicciano
Parallelamente, nel carcere di Sollicciano a Firenze, l’arcivescovo metropolita Gherardo Gambelli ha celebrato la Messa di Natale, rivolgendo un messaggio di speranza e trasformazione. Gambelli, nominato arcivescovo di Firenze nel 2024 e noto per il suo impegno pastorale anche come cappellano carcerario, ha ricordato che “questo luogo difficile del carcere può cambiare se davvero ognuno cresce nella consapevolezza della dignità di ogni persona creata a immagine di Dio”.
Nell’omelia ha sottolineato che la vera libertà consiste nel “coraggio di mettersi al servizio gli uni degli altri nell’amore”, un invito a superare rassegnazione, pigrizia, indifferenza e orgoglio, per abbracciare un cammino di rispetto e perdono. Gambelli ha citato anche la poesia “Er presepio” di Trilussa per evidenziare come la preghiera permetta di accogliere autenticamente l’amore di Dio e vivere il Natale al di là di superficialità e consumismo.
Un momento particolarmente toccante è stato il ricordo della preghiera inviata da un detenuto di un altro istituto penale, che parafrasava un salmo biblico sul perdono, ricordando come “Dio non si stanca mai di perdonarci” e invita a fare altrettanto, un messaggio che rispecchia gli insegnamenti di Papa Francesco sul valore infinito dell’amore divino.
L’arcivescovo Gambelli, nato a Viareggio nel 1969 e ordinato sacerdote nel 1996, ha maturato una lunga esperienza missionaria in Ciad e un forte legame con il ministero carcerario, che continua a svolgere anche dopo la sua nomina a capo dell’arcidiocesi fiorentina. Questo Natale, quindi, rappresenta un’occasione per riaffermare il valore della dignità umana e della speranza, anche nei luoghi di detenzione.






