Roma, 17 ottobre 2025 – Una notte di tensione e solidarietà a Campo Ascolano, frazione di Pomezia, dove un attentato dinamitardo ha colpito le auto del noto giornalista Sigfrido Ranucci e di sua figlia, incendiando e distruggendo i veicoli. L’episodio si è verificato intorno alle 22:00 di ieri, scatenando una reazione immediata da parte della comunità locale che ha organizzato un sit-in davanti all’abitazione del giornalista per manifestare vicinanza e sostegno.
Sit-in a Campo Ascolano: la comunità si mobilita

Un gruppo di cittadini, appartenenti alla comunità di Campo Ascolano, ha deciso di presidiare simbolicamente la zona per esprimere solidarietà a Ranucci, figura di riferimento nel giornalismo d’inchiesta italiano. Da circa due anni i residenti hanno richiesto l’installazione di telecamere di sicurezza, senza però ottenere risposte dalle istituzioni, come confermato dai comitati di quartiere. “Noi siamo la vera scorta mediatica di Ranucci e di tutti i giornalisti indipendenti”, hanno sottolineato gli organizzatori del sit-in, evidenziando come l’attacco non sia un fatto isolato ma l’ultimo di una serie di tentativi di intimidazione.
Un rappresentante della Rete No Bavaglio ha commentato: “Queste bombe non sono esplose oggi, ma da mesi si cerca di attaccare Report e l’informazione libera perché danno fastidio”. Questo messaggio ribadisce la percezione di un’intensificazione delle minacce contro il lavoro giornalistico d’inchiesta portato avanti da Ranucci e dai suoi colleghi.
Sigfrido Ranucci, il giornalista sotto scorta
Classe 1961, romano, laureato in lettere all’Università La Sapienza, Sigfrido Ranucci è una delle firme più autorevoli del giornalismo investigativo italiano. Dal 2017 conduce il programma televisivo Report su Rai 3, continuando la tradizione di inchieste che hanno fatto luce su temi come mafia, traffico illecito di rifiuti, armi all’uranio impoverito e trattative Stato-mafia. La sua carriera, iniziata negli anni ’90, è costellata da numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali per l’impegno nella difesa della verità e nella lotta contro le ingiustizie.
Ranucci vive sotto scorta dal 2014, a seguito di minacce di morte da parte della mafia. L’attentato di ieri rappresenta un salto di qualità preoccupante nella serie di intimidazioni subite, come ha dichiarato lo stesso giornalista. La mobilitazione dei cittadini di Campo Ascolano testimonia la forte adesione popolare al valore dell’informazione libera e indipendente, considerata un presidio fondamentale della democrazia.
Fonte: Pasquale Luigi Pellicone - Attentato Ranucci, sit-in di cittadini davanti casa: "Noi vera scorta mediatica"




