Firenze, 16 dicembre 2025 – Si è svolto oggi a Firenze un sit-in per chiedere la liberazione di Alberto Trentini, cooperante italiano detenuto da oltre un anno in Venezuela. La manifestazione, promossa da associazioni e istituzioni locali, ha visto la partecipazione della madre di Trentini, Armanda Colusso, e di rappresentanti di Oxfam Italia, che hanno rilanciato un appello a mantenere alta l’attenzione sul caso.
La detenzione di Alberto Trentini in Venezuela

Alberto Trentini, 46 anni, nato a Venezia, è stato arrestato il 15 novembre 2024 in Venezuela mentre viaggiava da Caracas a Guasdualito per motivi di lavoro umanitario con l’organizzazione Humanity & Inclusion. La sua detenzione è iniziata in circostanze non del tutto chiarite, con le autorità venezuelane che hanno confermato ufficialmente il suo arresto solo due mesi dopo, senza mai fornire un capo di imputazione formale. Trentini è stato trasferito al carcere El Rodeo 1 di Caracas, noto per le dure condizioni di detenzione.
Dal suo arresto, la famiglia e le organizzazioni umanitarie hanno denunciato la mancanza di informazioni e il silenzio delle autorità, chiedendo al Governo italiano di intensificare gli sforzi diplomatici per la sua liberazione. La Commissione interamericana per i diritti umani (CIDH) ha riconosciuto la situazione come grave e urgente, chiedendo al Venezuela di adottare misure per tutelare la vita e l’integrità personale di Trentini.
Mobilitazione e appelli pubblici
Durante il sit-in in piazza dei Ciompi a Firenze, uno striscione con la scritta “Alberto Trentini libero” e le candele accese hanno simboleggiato la volontà di mantenere viva l’attenzione politica sul caso. Armanda Colusso ha sottolineato l’importanza di far risuonare il nome del figlio in tutta Italia affinché il Governo agisca con maggior decisione per riportarlo a casa, auspicando un ritorno per Natale.
La vicepresidente della Toscana, Mia Diop, ha espresso forte preoccupazione per il silenzio istituzionale che circonda la vicenda, definendolo “assurdo” dato che Trentini è un operatore umanitario senza accuse formali. Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia, ha ricordato che Trentini è detenuto da 13 mesi senza capo di imputazione e ha ribadito la necessità di un impegno diplomatico massimo da parte dell’Italia, anche in collaborazione con altri governi.
L’ambasciatore italiano a Caracas, Giovanni Alberto De Vito, ha recentemente visitato Trentini in carcere, constatando un miglioramento delle condizioni di umore del cooperante rispetto alla precedente visita. Trentini ha trascorso il suo 46° compleanno in prigione, dove è sottoposto a regimi di detenzione particolarmente duri, come testimoniano ex detenuti che hanno raccontato di estenuanti condizioni di vita e trattamenti disumani.
Le istituzioni e diverse associazioni toscane continuano a mobilitarsi per mantenere alta l’attenzione sul caso, ricordando che la detenzione di Trentini rappresenta una minaccia anche per altri cittadini italiani all’estero e sottolineando l’urgenza di una soluzione diplomatica per il suo rilascio.
Fonte: Emanuele De Lucia - Sit-in a Firenze per Trentini in carcere in Venezuela. Oxfam: "Riportatelo a casa"






