Domani, 17 ottobre, è stato proclamato uno sciopero nazionale del settore dell’igiene ambientale, annunciato dalle sigle sindacali Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Fiadel. La protesta riguarda la necessità di un rinnovo contrattuale adeguato e di maggiori investimenti per valorizzare il personale di un comparto essenziale ma sottoposto a evidenti criticità.
Sciopero nazionale e motivazioni
Il contratto nazionale di lavoro dell’igiene ambientale è scaduto dal 31 dicembre 2024 e i sindacati denunciano l’assenza di risposte certe da parte delle associazioni datoriali, tra cui Utilitalia, Cisambiente/Confindustria, Assoambiente e Centrali cooperative. Le organizzazioni sottolineano che la crescita del settore può avvenire solo attraverso imprese pubbliche e private dotate di capacità industriale e di investimenti significativi.
Nella nota diffusa, i sindacati evidenziano che il rinnovo contrattuale deve garantire un adeguato recupero economico, tenendo conto dell’inflazione, e un rafforzamento delle tutele su salute e sicurezza per i lavoratori, impegnati in un’attività “indispensabile ma gravosa”.
Precedenti proteste e contesto attuale
La mobilitazione si inserisce in un quadro di tensioni sindacali che si trascinano da anni. Nel maggio 2015, ad esempio, erano già state proclamate giornate di sciopero per chiedere un contratto unico di settore, in un contesto segnato da difficoltà nelle trattative con Federambiente e Utilitalia. Nel 2016, l’agitazione si era intensificata a causa dell’intransigenza delle associazioni datoriali nel riconoscere tutele e condizioni di lavoro adeguate.
L’evento di domani rappresenta dunque una nuova tappa di una vertenza complessa, che coinvolge migliaia di lavoratori in tutta Italia e punta a ottenere riconoscimenti economici e normativi fondamentali per il futuro del comparto. Lo sciopero interesserà l’intera giornata e coinvolgerà tutti i turni di lavoro nel settore dell’igiene ambientale.






