Palermo, 5 agosto 2025 – La tragica morte di Simona Cinà, giovane atleta di 20 anni, ha scosso la comunità di Bagheria, in provincia di Palermo, dove la ragazza è stata trovata senza vita in una piscina al termine di una festa privata. Le indagini, coordinate dalla procura di Termini Imerese, proseguono per chiarire le circostanze di questo drammatico evento, mentre emergono testimonianze e smentite che delineano un quadro complesso.
L’amica di Simona Cinà: “Non può essere annegata, stava benissimo”
Francesca Evola, studentessa di scienze motorie e amica intima di Simona Cinà, ha raccontato a la Repubblica le ultime ore trascorse insieme durante la festa di laurea. “L’ultima immagine che ho di Simona è lei che balla vicino alla console del dj“, ha detto Francesca, ricordando una serata spensierata trascorsa tra musica, risate e giochi in piscina. “Abbiamo giocato a palla in piscina tutta la notte, e lei stava benissimo. Non può essere annegata: la piscina era bassa e Simona era un’atleta completa, bravissima a nuotare“, ha spiegato con fermezza.
La giovane, che ha lasciato la festa intorno alle 3.20 del mattino, confessa il rimorso per non essere rimasta fino alla fine: “Se fossi rimasta, forse mi sarei accorta di qualcosa“. Il legame tra le due ragazze si era rafforzato soprattutto nell’ultimo anno, condividendo la passione per il beach volley e gli allenamenti quotidiani.
L’ex fidanzato: “Simona non beveva e non assumeva sostanze”
Anche l’ex fidanzato di Simona, Francesco Tilotta, la descrive come una ragazza attenta alla salute e alla forma fisica, mai vista ubriaca: “Non beveva, non assumeva sostanze, era una sportiva e aveva la fissazione per la forma fisica e la salute. Il che non significa che di tanto in tanto in gruppo non bevesse una birra, ovviamente. Era una ragazza normale ma io non l’ho vista mai nemmeno brilla”.
Le indagini e le precisazioni della Procura di Termini Imerese
La Procura di Termini Imerese, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, ha smentito alcune delle dichiarazioni fornite dalla famiglia di Simona. Contrariamente a quanto affermato dai parenti, gli inquirenti hanno confermato il ritrovamento di bottiglie e bicchieri di alcolici nei pressi del bar allestito nella villa di Bagheria, tutti posti sotto sequestro insieme agli indumenti della vittima. Questi ultimi, secondo la procura, non sono scomparsi ma sono stati prelevati come parte delle indagini.
Il corpo di Simona è stato rinvenuto intorno alle 4 del mattino da alcuni degli ultimi partecipanti alla festa, esanime sul fondo della piscina in una zona poco illuminata e distante dall’area dove si trovavano la consolle del dj e il bar. “Almeno due ragazzi si sono tuffati immediatamente per recuperarla e hanno praticato le manovre di rianimazione salvavita in attesa dell’arrivo dei soccorsi“, si legge nella nota ufficiale della Procura. Purtroppo, nonostante l’intervento tempestivo del 118, il decesso è stato constatato intorno alle 5.
Gli investigatori hanno escluso, per il momento, elementi che facciano pensare a una alterazione della scena del ritrovamento, precisando che tutti i testimoni hanno adottato un atteggiamento collaborativo durante le audizioni.
Le domande senza risposta e l’attesa dell’autopsia
La famiglia di Simona Cinà continua a chiedere chiarezza su alcuni aspetti della vicenda. I parenti hanno evidenziato alcune incongruenze, come l’assenza della torta di laurea o dei vestiti di Simona durante il ritrovamento. La Procura ha però ribadito che gli indumenti sono stati sottoposti a sequestro e che la presenza di alcolici è stata ampiamente documentata.
L’autopsia, originariamente prevista per il 4 agosto, è stata rinviata a giovedì prossimo e sarà eseguita presso l’istituto di medicina legale del policlinico di Palermo. Gli esami radiologici sul corpo della giovane sono invece programmati per la serata di oggi. I risultati saranno fondamentali per chiarire le cause esatte della morte e per confermare o escludere l’ipotesi di un malore o di un incidente.
La memoria di Simona Cinà, atleta e compagna di squadra
Simona Cinà era un’atleta della Gala Sport Academy e aveva recentemente scelto di dedicarsi al beach volley, disciplina che condivideva con l’amica Francesca. Oltre alla passione sportiva, era una studentessa diligente e solare, spesso vista impegnata a studiare o cantare. La sua morte improvvisa ha lasciato un vuoto profondo tra amici, familiari e compagni di squadra.
Le testimonianze raccolte descrivono una serata di festa senza eccessi: “Abbiamo bevuto qualcosa, ma nessuno ha esagerato. Era una festa di divertimento sano“, ha sottolineato Francesca. Questa circostanza rende ancora più difficile comprendere cosa sia realmente accaduto nella villa di Bagheria.






