Proseguono le indagini sulla tragica morte di Simona Cinà, la giovane pallavolista ventenne trovata senza vita nella piscina di una villa a Bagheria durante una festa di laurea. La Procura di Termini Imerese ha diramato una nota con importanti aggiornamenti, smentendo alcune notizie circolate e confermando il ritrovamento di bottiglie e bicchieri contenenti alcolici all’interno della villa.
Sequestrate bottiglie di alcolici: proseguono le indagini
Contrariamente a quanto era stato riportato in alcune indiscrezioni, la Procura precisa che non è vero che non sono stati trovati oggetti riconducibili a una festa nei pressi della piscina. “Nei pressi del bancone adibito a bar sono stati rinvenuti bicchieri e bottiglie di alcolici, come debitamente documentato a riprova di quanto affermato dai partecipanti sin dalle prime battute”, si legge nella nota. Tutti questi materiali, così come altri oggetti ritenuti utili agli accertamenti, sono stati sequestrati per fini investigativi.
Gli inquirenti sottolineano inoltre che al momento non ci sono elementi che facciano ipotizzare che qualcuno abbia alterato la scena o fatto sparire oggetti, anche se questa circostanza sarà comunque oggetto di ulteriori approfondimenti.
La dinamica del ritrovamento e il soccorso
Il corpo di Simona è stato scoperto intorno alle 4 del mattino da alcuni degli ultimi presenti alla festa. La giovane era esanime sul fondo della piscina, in una zona poco illuminata e distante dalla consolle, dal bar e dai servizi igienici. Secondo la ricostruzione della Procura, almeno due ragazzi si sono tuffati per recuperare il corpo e hanno tentato di praticarle le manovre di rianimazione in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
Il personale del 118, giunto sul posto, ha purtroppo potuto solo constatarne il decesso intorno alle 5 del mattino. I carabinieri della compagnia di Bagheria, insieme al nucleo investigativo di Monreale e al magistrato di turno, hanno effettuato i rilievi e i sequestri necessari, disponendo immediatamente l’autopsia per chiarire le cause della morte.
I dubbi della famiglia e le indagini in corso
Nonostante le prime ipotesi degli investigatori, la famiglia di Simona continua a chiedere risposte. I genitori e i fratelli della ragazza, descritta come una sportiva sana e amante dell’acqua, non credono a un malore improvviso e sollevano dubbi sull’assenza di segni di festa evidenti come alcolici, torta o vestiti della ragazza, che invece sono stati sequestrati. Il sospetto che qualcuno possa averle somministrato qualcosa nel bicchiere resta al centro delle richieste di chiarimento.
La Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti e ha disposto il sequestro della salma, ora trasferita all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo, dove sarà eseguita l’autopsia per fare luce sulla vicenda. I testimoni sono stati ascoltati e, secondo quanto comunicato, hanno collaborato con gli inquirenti.






