Milano, 6 novembre 2025 – Una nuova tragedia sulle strade di Milano ha scosso la città: la morte di Franco Bertolotti, 86 anni, investito da un pirata della strada mentre attraversava sulle strisce pedonali in via Fratelli Bronzetti. Dopo l’incidente avvenuto mercoledì 5 novembre, la comunità locale si è mobilitata con un presidio di protesta per chiedere maggiore sicurezza e un cambiamento radicale nella gestione della mobilità urbana.
Il caso Bertolotti: fermato il pirata della strada

Le forze dell’ordine hanno individuato e fermato il conducente che ha travolto e ucciso Franco Bertolotti. Si tratta di un 29enne egiziano, che guidava un furgone noleggiato e che si è dato alla fuga subito dopo l’investimento. L’uomo è stato rintracciato in una lavanderia a Segrate, dove aveva l’ultimo domicilio, e verrà sottoposto a fermo indiziato di delitto con le accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso.
L’incidente, avvenuto intorno a mezzogiorno, ha visto l’anziano travolto mentre attraversava sulle strisce pedonali e trascinato per una decina di metri dal mezzo, il cui conducente si è fermato brevemente, per poi allontanarsi a tutta velocità. Sul luogo era presente anche un testimone, un motociclista, che ha raccontato come il guidatore abbia ripreso la marcia appena sentito l’arrivo delle sirene dei soccorsi. Nonostante l’immediato intervento dei sanitari del 118, Franco Bertolotti è deceduto poco dopo il ricovero al Policlinico di Milano.
Presidio e appelli per la sicurezza stradale
Il caso ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle strade milanesi. Nel pomeriggio di giovedì 6 novembre, i residenti e gli attivisti di “Città delle Persone” hanno organizzato un presidio in via Fratelli Bronzetti per chiedere un cambiamento che ponga al centro la tutela delle persone, non delle automobili. Stefania Leone, rappresentante del gruppo, ha sottolineato come gli incidenti mortali non siano eventi casuali ma il risultato di infrastrutture e comportamenti inadeguati: “L’attraversamento pedonale è largo quindici metri, spazio sufficiente per creare condizioni di sicurezza, invece oggi le persone rischiano di non essere visibili”.
Tra i partecipanti al presidio anche l’europarlamentare Cecilia Strada, che ha richiamato l’attenzione sull’importanza di ridurre a zero le morti stradali, in particolare per i soggetti più vulnerabili come pedoni e ciclisti. L’avvocato Domenico Musicco, che segue anche il caso di Matteo Barone – un giovane ucciso in via Porpora da un agente di polizia fuori servizio – ha denunciato la necessità di maggiori controlli e azioni concrete, rimarcando come le pene più severe del nuovo codice della strada risultino inefficaci senza un adeguato presidio della polizia locale.
La vicenda di Franco Bertolotti si inserisce in un quadro più ampio di emergenza, con circa 350 morti l’anno sulle strade italiane, e riporta con forza l’urgenza di ripensare la sicurezza urbana e la convivenza tra traffico e pedoni.
Fonte: Nicoletta Totaro - Morti sulle strade, a Milano un presidio per Franco Bertolotti: "Le persone prima delle auto"






