In Italia, la sicurezza stradale continua a essere una questione critica, soprattutto per i ciclisti. Nei primi sette mesi del 2025, sono 125 i ciclisti morti sulle strade italiane, un dato allarmante che evidenzia la pericolosità del traffico per chi sceglie le due ruote. I dati, aggiornati e elaborati dall’Osservatorio Sapidata-Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale con sede a Forlì, mostrano un incremento significativo rispetto allo stesso periodo del 2024.
Dati e trend degli incidenti mortali tra i ciclisti
Dal report si evince che tra gennaio e luglio 2025 i decessi sono stati distribuiti mensilmente con un andamento preoccupante: 12 a gennaio, 15 a febbraio, 14 a marzo, 19 ad aprile, 25 a maggio (il record negativo degli ultimi anni), 21 a giugno e 19 a luglio. Rispetto al 2024, quando nei primi sei mesi i ciclisti morti erano stati 87, quest’anno si registra un aumento del 21,8% con 106 vittime nello stesso arco temporale.
Un dato particolarmente significativo riguarda gli anziani: 61 delle vittime sono over 65, quasi la metà del totale, con 6 decessi solo negli ultimi dieci giorni, tutti appartenenti a questa fascia di età. Inoltre, ben 12 incidenti sono stati causati da pirati della strada, che hanno lasciato il luogo dell’incidente senza prestare soccorso.
Le regioni più colpite e le iniziative per la sicurezza
La Lombardia risulta la regione con il maggior numero di vittime, con 31 ciclisti morti da inizio anno, di cui tre negli ultimi dieci giorni. Seguono Emilia-Romagna con 22 decessi e Veneto con 16, che nell’ultimo periodo ha contato due vittime.
L’ASAPS continua a raccogliere dati e promuovere campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale. Tra le iniziative più recenti vi sono l’aggiornamento dei limiti di velocità e l’attenzione al fenomeno della pirateria stradale, oltre alla promozione di norme più severe per la circolazione di mezzi come i monopattini elettrici, ormai diffusi nelle città italiane.
La sicurezza di pedoni e ciclisti rimane una sfida aperta, con l’esigenza di sviluppare infrastrutture adeguate e promuovere una maggiore cultura di rispetto reciproco sulle strade.






