Roma, 7 agosto 2025 – Due aree di circa 1000 metri quadrati, con annessi fabbricati, sono state sequestrate dalla polizia locale di Roma Capitale per lo stoccaggio abusivo di ingenti quantitativi di rifiuti, anche pericolosi, collocati a diretto contatto con il suolo. L’operazione, eseguita in esecuzione di un’ordinanza del Tribunale su richiesta della Procura di Roma, ha portato al sequestro di cinque autocarri utilizzati per la raccolta e il trasporto dei rifiuti. Nove persone sono indagate per il reato di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti.
Indagini e dinamiche dell’illecito
Le indagini, coordinate dal pm Giorgio Orano e condotte dal Nucleo Ambiente Decoro della polizia locale, sono iniziate nel 2024 a seguito dell’affissione abusiva di cartelli pubblicitari che reclamizzavano attività di trasporto, facchinaggio e smaltimento illecito di rifiuti su tutto il territorio capitolino. Le successive attività investigative, supportate da tecniche di videosorveglianza e pedinamenti, hanno permesso di individuare due organizzazioni imprenditoriali operanti nel settore dello svuota-cantine, gestite da un italiano e un extracomunitario.
Nei siti sequestrati, i rifiuti venivano sottoposti a processi di separazione e selezione per la successiva commercializzazione delle frazioni metalliche di valore economico, mentre le parti non valorizzabili venivano smaltite illegalmente. Il sistema consentiva agli indagati di ottenere profitti illeciti sia dai pagamenti per il prelievo dei rifiuti, effettuato senza alcuna tracciabilità ambientale e fiscale, sia dal risparmio sui costi che avrebbero dovuto sostenere per le attività regolari di gestione.






