Roma, 25 luglio 2025 – Il Senato ha dato il via libera in seconda lettura alla riforma della giustizia sulla separazione delle carriere, un provvedimento fortemente sostenuto dal centrodestra che ha suscitato forti critiche da diverse componenti del mondo giuridico e associativo. Tra le voci contrarie spicca quella dell’ANPI, che in una nota ufficiale ha espresso profonda preoccupazione per le conseguenze che questa riforma potrà avere sull’intera magistratura.
ANPI: la separazione delle carriere indebolisce la magistratura
L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha sottolineato come la riforma, oltre a essere contestata dall’intero corpo magistratuale, riceva critiche anche dalla maggioranza dei giuristi, costituzionalisti e operatori del diritto. Secondo l’ANPI, questa modifica legislativa rischia di compromettere il ruolo, l’equilibrio, la serenità e soprattutto l’indipendenza della magistratura, elementi fondamentali per una giustizia imparziale.
La nota evidenzia che la riforma della separazione delle carriere è stata concepita con l’intento di limitare l’autonomia dei magistrati, ma non porterà a una giustizia né più veloce né più giusta. Al contrario, saranno i cittadini i primi a subire le conseguenze di processi più lenti e giudizi meno certi.
Preoccupazioni sull’autonomia e il controllo politico
L’ANPI avverte inoltre che questa riforma potrebbe rappresentare solo un primo passo verso un controllo più stretto del Governo sui processi penali. A supporto di questa tesi, l’associazione cita l’introduzione continua di nuovi reati e l’aumento delle pene carcerarie, come avvenuto nella recente legge sulla sicurezza, interpretando questi sviluppi come segnali delle intenzioni politiche della destra.
L’Associazione ha ribadito la propria ferma opposizione al provvedimento, definendolo un “grave mostro giuridico” che viola i principi di equilibrio e contrappeso sanciti dalla Costituzione italiana. L’ANPI si è resa disponibile a collaborare con forze politiche, sociali e culturali per contrastare l’entrata in vigore della riforma, considerata liberticida.
Per approfondire: “Nordio firmò contro la separazione delle carriere”. La lettera del ’94 diffusa dall’Anm






