Capizzi (Messina), 3 novembre 2025 – Un drammatico episodio di violenza ha sconvolto la tranquilla comunità di Capizzi, piccolo centro dei Nebrodi nel Messinese, dove un ragazzo di 16 anni è stato tragicamente ucciso per errore durante un agguato armato. La vittima, Giuseppe Di Dio, studente dell’istituto alberghiero di Troina, è deceduta dopo essere stata colpita da un proiettile esploso da un uomo con gravi precedenti penali. Nell’attacco è rimasto ferito anche un giovane di 22 anni, attualmente ricoverato ma fuori pericolo.
Agguato davanti a un bar: la dinamica della sparatoria a Capizzi
L’agguato è avvenuto ieri sera intorno alle 22.30 in via Roma, davanti a un bar molto frequentato da giovani e famiglie. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Giacomo Frasconà Filaro, 20 anni, già noto alle forze dell’ordine, è sceso da un’auto impugnando una pistola con matricola abrasa e ha sparato diversi colpi verso un gruppo di persone, urlando il nome della sua vera vittima, un altro giovane con cui aveva contrasti personali. Tuttavia, il proiettile ha colpito accidentalmente Giuseppe Di Dio, che si trovava insieme ad altri davanti al locale, e un 22enne ferito di striscio.

Il ragazzo ferito è stato trasportato alla guardia medica di Capizzi dove è deceduto poco dopo a causa di una ferita al collo, mentre il secondo ferito è stato ricoverato all’ospedale di Nicosia. L’episodio ha provocato un fuggi fuggi generale tra i presenti, generando panico in una serata che avrebbe dovuto essere di festa.
I fermati e il contesto familiare
Poche ore dopo la sparatoria, i carabinieri hanno fermato il presunto autore della sparatoria, Giacomo Frasconà Filaro, insieme al padre Mario, 48 anni, e al fratello Antonio, 18 anni. Secondo le indagini, i due familiari avrebbero accompagnato Giacomo sul luogo dell’agguato. Tutti e tre sono stati posti in stato di fermo con accuse che spaziano da omicidio aggravato, tentato omicidio, detenzione di arma clandestina, a lesioni personali e ricettazione.
La famiglia Frasconà è nota alle forze dell’ordine per precedenti penali, tra cui un incendio doloso contro una caserma dei carabinieri verificatosi l’anno scorso. Recentemente erano stati sottoposti a controlli per possesso di armi, circostanza che aveva già destato preoccupazione nel paese.
Il cordoglio e la reazione delle autorità
Il sindaco di Capizzi, Leonardo Giuseppe Principato Trosso, ha espresso sgomento e incredulità per quanto accaduto, sottolineando come la comunità viva un clima di paura e disagio da tempo a causa delle continue tensioni e dei precedenti episodi di violenza legati ai Frasconà. “Ieri sera poteva essere una strage, quel bar è frequentato da molti ragazzini”, ha dichiarato, annunciando il lutto cittadino.
La premier Giorgia Meloni ha manifestato il proprio cordoglio parlando di “un delitto assurdo e spietato”, auspicando una giustizia rapida e rigorosa nei confronti dei responsabili di questa tragedia che ha strappato una vita innocente.
Giuseppe Di Dio, descritto come un ragazzo timido, studioso e appassionato di cucina, sognava di fare carriera nella ristorazione e di aprire un locale proprio. La sua scuola, l’istituto alberghiero di Troina, ha espresso profondo dolore e vicinanza alla famiglia, ricordando il giovane come un “ragazzo maturo, altruista e molto amato”.
Le indagini proseguono sotto la direzione della Procura di Enna, con l’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, l’esame dei bossoli e l’autopsia sul corpo della vittima, mentre la comunità di Capizzi continua a elaborare il lutto per questa tragedia che ha segnato profondamente il territorio.






