Pavia, 12 giugno 2025 – I carabinieri di Pavia hanno portato alla luce un caso di esercizio abusivo della professione sanitaria in uno studio dentistico di Vigevano, denunciando tre persone che si spacciavano per dentisti senza essere in possesso della laurea in odontoiatria.
Le irregolarità dello studio dentistico di Vigevano
L’operazione è scattata dopo la denuncia di una paziente, che ha raccontato di aver ricevuto cure di bassa qualità e di essere stata sottoposta a avances sessuali da parte di uno degli indagati, con la promessa di un abbassamento del prezzo delle prestazioni in cambio di favori. Le indagini hanno svelato che lo studio dentistico era gestito da due sorelle, entrambe titolari della struttura, che insieme a un uomo operavano senza alcuna abilitazione professionale. Solo una delle sorelle risultava abilitata come odontotecnico, ma nessuno dei tre era laureato in odontoiatria né abilitato a esercitare come dentista.
Gli indagati sono stati accusati di esercizio abusivo della professione sanitaria, mentre l’uomo è anche indagato per violenza sessuale. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati strumenti medici come trapani, frese, bisturi, oltre a timbri riconducibili a medici abilitati e cartelle cliniche.
Pazienti e prestazioni irregolari senza tracciabilità fiscale
Dalle testimonianze raccolte, molti pazienti sono stati visitati dalle due donne, che applicavano protesi dentarie senza la supervisione di un medico abilitato. Le cure erano pagate in contanti, senza rilascio di ricevute fiscali, presumibilmente per eludere ogni forma di tracciabilità fiscale, come hanno spiegato gli investigatori. Il laboratorio, situato a Vigevano, comune della provincia di Pavia noto per la sua storia industriale e culturale, è stato chiuso dalle autorità.
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