Milano, 16 dicembre 2025 – Una scoperta straordinaria ha animato oggi la scena scientifica e culturale lombarda durante la conferenza stampa tenutasi a Palazzo Lombardia. Nel corso dell’evento intitolato “Triassic Park: La storia fa un regalo alle Olimpiadi”, è stata presentata alla stampa la rivelazione di migliaia di orme di dinosauri risalenti a circa 210 milioni di anni fa, rinvenute nel Parco Nazionale dello Stelvio, in particolare nella Valle di Fraele.
La scoperta e il suo valore scientifico

La scoperta, avvenuta lo scorso 14 settembre grazie all’occhio attento del fotografo naturalista Elio Della Ferrera, si è rivelata un evento di portata eccezionale. Durante un’escursione per immortalare la fauna locale, Della Ferrera ha notato delle tracce insolite sulle pareti di dolomia quasi verticali, alcune delle quali con impronte di dimensioni fino a 40 centimetri. È stato immediatamente chiaro che si trattava di orme di dinosauri, probabilmente lasciate da branchi di grandi erbivori, prosauropodi del Triassico Superiore, antenati dei grandi sauropodi come il brontosauro.
Il paleontologo Cristiano Dal Sasso, del Museo di Storia Naturale di Milano, ha definito il sito come una vera e propria “valle dei dinosauri” estesa per chilometri, il più grande delle Alpi e uno dei più ricchi al mondo. Le impronte, conservate in modo eccezionale, mostrano dettagli quali i segni delle dita e degli artigli, e raccontano non solo la presenza di questi animali ma anche il loro comportamento sociale, con tracce di branchi in movimento sincronizzato e gruppi radunati in cerchio, probabilmente per difesa.
Implicazioni per la ricerca e il territorio
Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha sottolineato l’importanza della scoperta, definendola “di carattere eccezionale” e un patrimonio scientifico che richiederà decenni per essere studiato approfonditamente. Il sito, infatti, è di difficile accesso tramite sentieri tradizionali e l’analisi delle orme richiederà l’impiego di tecnologie avanzate come droni e telerilevamento.
La posizione delle orme, ora quasi verticali, è il risultato delle deformazioni geologiche legate al sollevamento della catena alpina. In epoca triassica, questi dinosauri si muovevano su piane di marea lambite dalle acque calde dell’Oceano Tetide, in un ambiente tropicale che si estendeva all’orizzonte per centinaia di chilometri.
La scoperta assume inoltre un valore simbolico e culturale in vista delle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi Milano-Cortina 2026, poiché la zona del ritrovamento rientra tra quelle coinvolte nei Giochi, rappresentando così un legame tra il patrimonio naturale e la grande manifestazione sportiva.
L’iniziativa ha visto la partecipazione, oltre che di Fontana e Dal Sasso, anche del sindaco di Milano Giuseppe Sala, degli assessori alla cultura Francesca Caruso e Tommaso Sacchi, del direttore dell’area lombarda del Parco dello Stelvio Franco Claretti e del presidente della Fondazione Milano Cortina, Giovanni Malagò.






