Roma, 8 novembre 2025 – Si infiamma la polemica tra il Garante per la Privacy e la trasmissione televisiva Report riguardo alla seconda puntata dell’inchiesta che il programma condotto da Sigfrido Ranucci dedicherà domani sera al caso degli Smart Glasses di Meta. In una nota ufficiale, l’Autorità ha smentito categoricamente le anticipazioni diffuse nelle scorse ore, definendo la ricostruzione proposta da Report come «destituita di ogni fondamento», attribuendo tale errore a una «scarsa conoscenza della disciplina della materia o, peggio, a mala fede».
Il Garante smentisce il rischio di danno erariale
Nel mirino della trasmissione c’era il presunto danno erariale che il Garante avrebbe causato con la decisione relativa al caso Smart Glasses. Tuttavia, nella nota l’Autorità precisa che nessun rischio, neppure potenziale, di danno erariale è mai stato configurabile durante il procedimento. Il Collegio del Garante ha infatti deciso di non aderire a una proposta sanzionatoria avanzata dagli uffici responsabili dell’istruttoria, a seguito di un’approfondita discussione su una fattispecie nuova e particolarmente complessa, mai affrontata da altre autorità europee di protezione dati.
Il Garante sottolinea che la divergenza tra la proposta degli uffici e la decisione finale del Collegio è «fisiologica» e fa parte della normale dialettica interna prevista dalla normativa vigente. Tale differenza, inoltre, non può essere in alcun modo interpretata come un danno erariale, soprattutto quando il Collegio opta per decisioni meno severe rispetto alle proposte sanzionatorie.
La richiesta al programma Report: non mandare in onda il servizio
Il Garante ha espresso il proprio auspicio affinché, alla luce delle precisazioni, il programma Report si astenga dal trasmettere il servizio sugli Smart Glasses nei termini annunciati. L’Autorità si riserva inoltre di valutare ogni possibile iniziativa nelle sedi competenti per tutelare la propria immagine e il proprio operato.
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