Torino, 2 settembre 2025 – Un episodio di violenza durante un torneo giovanile di calcio a Collegno ha scosso la comunità sportiva torinese. Un portiere di 13 anni è stato aggredito e picchiato da un genitore di un avversario, causando al ragazzo la frattura al malleolo e il ricovero in ospedale.
La versione della società Carmagnola Queencar
La società sportiva Carmagnola Queencar, a cui appartiene la squadra del genitore aggressore, ha espresso con fermezza la propria condanna nei confronti dell’episodio. Il presidente del club, Alessio Russo, ha sottolineato che si tratta di un gesto di un singolo individuo, che ha agito in piena autonomia. Russo ha aggiunto che sovrapporre l’immagine del club a quella dell’aggressore rischia di vanificare anni di lavoro dedicati alla trasmissione di valori positivi e sportivi. La società sta inoltre valutando un possibile ricorso all’autorità giudiziaria per le espressioni diffamatorie apparse sui social network in seguito all’accaduto.
La reazione della famiglia e le parole del ministro Zangrillo
Il padre del ragazzino aggredito racconta il dolore e la preoccupazione del figlio, ancora scosso dall’aggressione ma desideroso di tornare presto a giocare. “Mio figlio mi ha chiesto se anche io avrei fatto una cosa simile”, ha dichiarato, rispondendo con un netto rifiuto di giustificare l’episodio. L’aggressore, un uomo di circa 40 anni, è stato denunciato per lesioni ai carabinieri di Settimo Torinese e rischia un provvedimento di Daspo che gli impedirebbe di assistere a manifestazioni sportive.
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha definito la vicenda “sconcertante”, ribadendo che la violenza è inaccettabile soprattutto in un contesto sportivo che dovrebbe essere luogo di crescita e condivisione. Zangrillo ha espresso solidarietà al giovane calciatore, alla sua famiglia e all’intera comunità sportiva, sottolineando l’importanza di mantenere lo sport come spazio di educazione, rispetto e socialità.






