Venezia, 27 agosto 2025 – È venuto a mancare Cesare Nosiglia, arcivescovo emerito di Torino e figura di rilievo della Chiesa cattolica italiana, noto per il suo impegno pastorale e sociale soprattutto nelle diocesi di Vicenza e Torino. La notizia della sua morte ha suscitato profondo cordoglio in diverse istituzioni e comunità ecclesiastiche, tra cui la Regione Veneto e la Conferenza Episcopale Italiana (Cei).
Cesare Nosiglia, ricordo di Luca Zaia e legame con il Veneto
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha ricordato con affetto e riconoscenza mons. Cesare Nosiglia, sottolineando il suo forte legame con la terra veneta, in particolare con la diocesi di Vicenza, dove ha guidato la Chiesa dal 2003 al 2010. Zaia ha evidenziato come l’arcivescovo emerito abbia segnato profondamente la comunità soprattutto durante l’alluvione che colpì il Veneto nel 2010, evento traumatico che vide Vicenza tra le aree più devastate. In quei giorni difficili, Nosiglia scelse di rimanere accanto ai vicentini, annullando tutti gli impegni legati al suo imminente trasferimento a Torino per supportare direttamente le popolazioni colpite.
“Ha saputo dare una dimostrazione di grande amore verso la nostra terra di cui oggi siamo grati”, ha affermato Zaia, ricordando le messe celebrate tra gli sfollati e le numerose iniziative di solidarietà da lui promosse. Il presidente veneto ha espresso il cordoglio personale e quello della Regione per la perdita di un uomo di chiesa di alto spessore, capace di lasciare un segno indelebile con la sua presenza pastorale.
Una vita dedicata alla Chiesa e all’impegno sociale
Monsignor Cesare Nosiglia nacque il 5 ottobre 1944 a Rossiglione, in provincia di Genova. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1968, approfondì gli studi in Teologia e Sacra Scrittura presso la Pontificia Università Lateranense e il Pontificio Istituto Biblico di Roma. Dall’inizio degli anni ’70 svolse un ruolo chiave presso l’Ufficio Catechistico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana, prima come vicedirettore e poi come direttore fino al 1991, anno della sua consacrazione episcopale.
Nel corso della sua carriera ecclesiastica fu vescovo ausiliare e vicegerente della diocesi di Roma, impegnandosi particolarmente in ambito educativo e pastorale rivolto ai giovani, nonché nella tutela delle fasce più fragili della società come disoccupati, persone senza dimora e popolazioni Sinti e Rom.
Nel 2003 fu nominato vescovo di Vicenza, mantenendo il titolo personale di arcivescovo, e nel 2010 divenne arcivescovo metropolita di Torino, incarico che mantenne fino al 2022. Durante il suo episcopato torinese si distinse per un “magistero di strada“, con una particolare attenzione alle crisi sociali ed economiche, come quelle dell’industria automobilistica e dell’azienda Embraco, spesso schierandosi a fianco dei lavoratori.
Un altro aspetto importante del suo ministero fu l’impegno per la Sindone di Torino: nel 2015 organizzò l’ostensione dedicata in modo speciale ai malati e alle persone in sofferenza durante la pandemia di Covid, evento che vide anche la visita di papa Francesco nella città sabauda.
Il cordoglio della Conferenza Episcopale Italiana
La Conferenza Episcopale Italiana ha espresso un sentito cordoglio per la scomparsa di mons. Nosiglia, sottolineando la sua profonda spiritualità e il servizio dedicato alla Chiesa italiana. Fu vicepresidente della Cei dal 2010 al 2015 e ricoprì importanti incarichi, tra cui la presidenza della Commissione Episcopale per l’Educazione Cattolica dal 2000 al 2005.
La Cei ha inoltre evidenziato il suo sguardo attento alle istanze sociali emergenti, con particolare riguardo ai giovani, ai disoccupati e alle minoranze etniche come Sinti e Rom, dimostrando una capacità di leggere i segni dei tempi con sensibilità e attenzione pastorale.
Monsignor Nosiglia si è spento all’età di 80 anni presso l’hospice Cottolengo di Chieri, lasciando un’eredità di impegno ecclesiastico e sociale che rimarrà negli annali della Chiesa italiana e nelle comunità che ha servito con dedizione.






