È iniziato oggi il primo giorno di sciopero generale per Gaza promosso dalla CGIL, che coinvolge diverse categorie lavorative in tutta Italia in segno di solidarietà verso il popolo palestinese e contro l’invasione israeliana. Questa mobilitazione, che vedrà una seconda giornata di stop lunedì 22 settembre, si inserisce in un contesto di forte tensione internazionale e di crescente impegno sociale anche sul territorio nazionale, con diverse manifestazioni in programma.
Sciopero generale per Gaza del 19 settembre: chi si ferma e le modalità
La giornata di oggi interessa principalmente i lavoratori dei settori trasporti, logistica e infrastrutture. Tuttavia, sono esclusi dallo sciopero i servizi pubblici essenziali come il trasporto ferroviario, aereo, marittimo e il trasporto pubblico urbano – bus, metro e tram – che continueranno regolarmente a garantire il servizio. Anche la scuola e la sanità sono escluse da questa prima astensione dal lavoro, sebbene siano previste assemblee e presidi in molti luoghi di lavoro. Ad aderire allo sciopero sono principalmente gli autisti di mezzi pesanti, i lavoratori della logistica, gli addetti alla viabilità di società come Anas e gestori di parcheggi.
Nel pomeriggio, sono previste manifestazioni in molte città italiane, con un corteo a Catania al quale parteciperà il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini. A Roma, la mobilitazione si concentrerà in piazza Montecitorio alle ore 15:30. Anche in Toscana, in città come Firenze, Livorno e Siena, sono previste iniziative di protesta che si inseriscono nella più ampia mobilitazione nazionale.
Sciopero del 22 settembre: stop più ampio
Il secondo sciopero generale, indetto per lunedì 22 settembre dai sindacati di base, coinvolgerà un numero più ampio di settori, con possibili disagi anche per trasporti pubblici, scuole e università. Importante è l’adesione del personale del Gruppo FS, con possibili cancellazioni e modifiche nei servizi ferroviari regionali e nazionali. Le fasce di garanzia varieranno a seconda delle città, ma in generale saranno garantiti i servizi nelle ore di punta mattutine e serali per minimizzare i disagi ai cittadini.
Le motivazioni della mobilitazione e le reazioni politiche
Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha definito la situazione a Gaza come una “gravità senza precedenti”, denunciando il massacro e la “vera e propria deportazione” del popolo palestinese, e ha sottolineato come l’intervento militare rappresenti un pericolo per i diritti umani e la democrazia globale. Landini ha invitato la società civile a non restare passiva e a mobilitarsi contro ogni intervento militare nella Striscia di Gaza, nel rispetto delle norme vigenti in materia di sciopero.
Dal fronte politico, il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso critiche alla mobilitazione, definendola inutile ai fini della risoluzione del conflitto e dannosa per i lavoratori italiani. Ha richiamato al rispetto delle regole e dei tempi nella proclamazione degli scioperi, auspicando che la protesta non danneggi studenti, pendolari e lavoratori.






