Napoli, 28 novembre 2025 – L’Italia è paralizzata dallo sciopero generale di 24 ore indetto da diversi sindacati, che sta causando significativi disagi soprattutto nel settore dei trasporti pubblici. Anche alla stazione di Napoli Centrale si registrano rallentamenti e blocchi, con numerose partenze cancellate o ritardate, e lunghe code per accedere ai bus sostitutivi.
Disagi e proteste alla stazione di Napoli Centrale

Lo sciopero coinvolge sia i treni a lunga percorrenza sia, in misura più rilevante, quelli regionali. Per questi ultimi sono previste solo le cosiddette fasce minime garantite, che limitano fortemente le corse disponibili. Molti viaggiatori lamentano l’interruzione delle tratte regionali e la difficoltà nel raggiungere le destinazioni con mezzi alternativi. La situazione è ulteriormente complicata dalla protesta organizzata da circa 300 giovani appartenenti alla rete pro Pal e al Collettivo autorganizzato universitario che, occupando per oltre mezz’ora i binari della stazione, hanno causato il blocco del traffico ferroviario in entrata e in uscita.
Al termine dell’occupazione dei binari, i manifestanti hanno dato vita a un corteo lungo Corso Umberto, diretto verso la facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II a Porta di Massa, seguito a distanza dalle forze dell’ordine. Il traffico ferroviario ha iniziato a riprendersi solo gradualmente, ma permangono pesanti ritardi per i treni in arrivo e in partenza.
Sciopero e protesta nazionale: motivazioni e altre manifestazioni
La mobilitazione nazionale si inserisce in un clima di protesta più ampio, nato anche in solidarietà alla Flotilla umanitaria verso Gaza, recentemente oggetto di un abbordaggio da parte delle autorità israeliane. Le sigle sindacali promotrici dello sciopero, tra cui la Cgil e l’Usb, motivano la protesta come un segnale di dissenso contro la Manovra finanziaria del governo, chiedendo maggiori tutele per i lavoratori e investimenti nei servizi pubblici.
Oltre a Napoli, si registrano manifestazioni e disagi in altre grandi città italiane, tra cui Milano, Bologna, Genova, Palermo e Firenze, con cortei e blocchi stradali che hanno paralizzato alcune arterie principali. A Roma, gli attivisti pro-Flotilla hanno organizzato presidi e cortei nelle zone di piazza dei Cinquecento e San Lorenzo, con la stazione Termini sotto stretta sorveglianza delle forze dell’ordine. Anche Torino ha vissuto momenti di tensione con l’occupazione dei binari e la chiusura della stazione di Porta Nuova e dei varchi della metropolitana.
In questo contesto, la protesta si intreccia con le richieste di sostegno alla causa palestinese e di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, alimentando un’ondata di mobilitazione che coinvolge studenti, lavoratori e diverse realtà associative su tutto il territorio nazionale.
Le tensioni si sono riflesse anche in altri luoghi pubblici, come porti e autostrade, con blocchi temporanei e interventi delle forze dell’ordine per mantenere l’ordine e garantire la sicurezza.
In questo scenario, lo sciopero generale rappresenta una giornata di forte impatto sociale ed economico, con ricadute significative sulla mobilità e il funzionamento dei servizi pubblici nel Paese.






