Parigi, 4 novembre 2025 – Continua a far discutere in Francia la vicenda legata a Shein, il colosso cinese dell’abbigliamento online, al centro di un grave scandalo per la vendita di bambole gonfiabili con l’aspetto di bambine, ritenute dagli esperti e dalle autorità francesi oggetti pedopornografici. La controversia ha scatenato proteste pubbliche e ha portato a un intervento diretto del governo francese, che ha minacciato un possibile bando dell’azienda dal mercato nazionale in caso di nuove violazioni.
La reazione del governo francese e l’indagine giudiziaria
Il ministro francese dell’Economia, Roland Lescure, ha espresso una dura condanna verso la commercializzazione di tali oggetti, definendoli “illegali” e annunciando un’inchiesta giudiziaria per accertare le responsabilità di Shein. Il ministro ha inoltre avvertito che, se la vendita di queste bambole sessuali dovesse ripetersi, proporrà il divieto totale di accesso della piattaforma al mercato francese: “Se questi comportamenti verranno ripetuti, abbiamo il diritto, e lo chiederò, di vietare l’accesso della piattaforma Shein al mercato francese”.
La Procura francese ha aperto un’indagine formale, e i deputati hanno convocato Shein in Parlamento entro quindici giorni per ottenere chiarimenti. Il relatore della commissione parlamentare, Antoine Vermorel-Marque, ha dichiarato che l’audizione servirà a fare luce sulla trasparenza delle catene di approvvigionamento dell’azienda, sulle procedure di controllo interno e sulle misure correttive adottate dopo lo scandalo.

Impegno di Shein e controversie crescenti
Il portavoce di Shein in Francia, Quentin Ruffat, ha risposto prontamente dichiarando che la società ha rimosso immediatamente le bambole dalla propria piattaforma e che intende “cooperare pienamente con le autorità giudiziarie”. Ruffat ha inoltre assicurato la massima trasparenza e la disponibilità a fornire i dati relativi agli acquirenti di tali articoli qualora richiesto dagli inquirenti: “Saremo completamente trasparenti con le autorità. Se ce lo chiederanno, ci adegueremo”.
Nonostante tali rassicurazioni, l’immagine di Shein continua a risentire di numerose controversie. Nel corso del 2025, l’azienda è stata multata in Francia per un totale di 191 milioni di euro, a causa di violazioni riguardanti i cookie online, pratiche promozionali ingannevoli e la mancata dichiarazione della presenza di microfibre plastiche nei prodotti venduti.
Critiche e lamentele da parte degli utenti
Parallelamente alle questioni legali, emergono le crescenti critiche da parte degli utenti dell’app di Shein, soprattutto in Europa. Le recensioni più recenti denunciano problemi con la qualità dei prodotti, discrepanze tra ciò che viene mostrato nelle foto e ciò che viene effettivamente ricevuto, nonché difficoltà nella gestione dei resi e nella logistica delle consegne, spesso frammentate in numerosi pacchetti separati, che complicano l’esperienza di acquisto.
In particolare, molti consumatori lamentano la difficoltà nel cambiare taglia dopo l’ordine e una qualità dei tessuti inferiore rispetto alle immagini pubblicate. Non mancano inoltre segnalazioni sulla diluizione dei buoni sconto promessi, giudicata poco trasparente e insoddisfacente dagli utenti.
Nonostante ciò, Shein continua a mantenere una posizione di rilievo nel settore della fast fashion grazie a offerte promozionali aggressive, spedizioni rapide dall’Europa e un catalogo vastissimo che spazia dall’abbigliamento agli accessori per la casa e per animali.
L’azienda ha anche implementato recenti aggiornamenti dell’app per migliorare le prestazioni e l’esperienza utente, ma le polemiche e la pressione legale in Francia restano una sfida aperta per il colosso asiatico dell’e-commerce.






