Pisa, 22 dicembre 2025 – La tragica vicenda che ha coinvolto due adolescenti pisani, Jacopo Gambini e Leonardo Renzoni, morti in un incidente motociclistico lo scorso settembre, continua a suscitare dolore e interrogativi. Le indagini sull’esatta dinamica dell’incidente e sulle circostanze che hanno portato al drammatico errore di identificazione dei corpi sono ancora in corso, mentre emergono nuovi dettagli sulle attività investigative e sulle responsabilità contestate.
Dettagli aggiornati sull’incidente e sulle indagini
La collisione tra le due moto è avvenuta nell’area di sosta della zona industriale di Pisa, tra l’Ikea e i cantieri navali, lungo l’Aurelia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e dai periti, non si tratterebbe di un gioco pericoloso o una gara, ma probabilmente di un’incrocio di percorsi nel parcheggio, dove uno dei due ragazzi stava entrando e l’altro lo stava già percorrendo. Le testimonianze raccolte dalla polizia municipale, coordinata dalla Procura dei Minori di Firenze, non hanno confermato la presenza di caschi con telecamera né l’esistenza di una gara vera e propria, anche se sono in corso approfondimenti sulle immagini delle “go pro” eventualmente montate sui caschi delle vittime.
Jacopo Gambini, 17 anni, studente dell’istituto Da Vinci-Fascetti e residente a San Giuliano Terme, è deceduto poco prima dell’arrivo in ospedale, mentre Leonardo Renzoni, 16 anni, liceale del Buonarroti di Pisa, è morto qualche giorno dopo in terapia intensiva. La dinamica dello scontro resta ancora incerta, con ipotesi che oscillano tra una manovra errata di uno dei due motociclisti o una sfida improvvisata tra i giovani centauri.
Lo scambio di slame: il grave errore di identificazione all’ospedale di Cisanello
Un aspetto che ha aggiunto ulteriore drammaticità alla vicenda è stato lo scambio di persona all’interno del pronto soccorso dell’ospedale di Cisanello. Per quasi 48 ore, i genitori di Gambini hanno vegliato il corpo di Renzoni, credendo erroneamente che fosse il loro figlio. Nel frattempo, il corpo di Jacopo era già stato trasferito all’obitorio senza un riconoscimento ufficiale. Solo dopo un controllo sul gruppo sanguigno del giovane ricoverato in rianimazione, il personale sanitario ha iniziato ad avere sospetti che hanno portato alla scoperta dell’errore.
L’azienda ospedaliera ha spiegato che l’identificazione si è rivelata particolarmente difficile a causa delle gravissime ferite riportate dai due minorenni e ha assicurato piena collaborazione con l’autorità giudiziaria. Nel frattempo, i genitori di Gambini, assistiti dall’avvocato Nicola Tamburini, hanno presentato una denuncia querela per accertare le responsabilità di quanto avvenuto, chiedendo verifiche anche sull’operato dell’ospedale pisano e di chi possa aver contribuito al clamoroso scambio dei corpi.





