Milano, 5 novembre 2025 – Nel pomeriggio di oggi, in concomitanza con la prima dell’opera Così fan tutte al Teatro alla Scala, una quindicina di lavoratori hanno inscenato un presidio in piazza della Scala per manifestare le proprie rivendicazioni. I dipendenti, appartenenti al sindacato Cub, provengono sia dal teatro milanese sia dai laboratori Ansaldo e sono in stato di agitazione da diversi mesi.
Proteste e richieste dei lavoratori della Scala

Le richieste avanzate dai rappresentanti del sindacato Cub si concentrano su tre punti fondamentali: un aumento dell’organico, una riduzione dell’esternalizzazione e una maggiore tutela della sicurezza sul posto di lavoro. Roberto D’Ambrosio, elettricista presso il Teatro alla Scala e delegato Cub Info&Spettacolo, ha sottolineato come “dietro il sipario c’è un mondo che rende belle le serate ma è in sofferenza”.
D’Ambrosio ha evidenziato che l’organico è fermo ai livelli del 2017, mentre la produzione e le attività del teatro sono aumentate, causando una discrepanza significativa tra il personale disponibile e le esigenze operative. “Per mantenere la qualità del marchio Scala e garantire l’eccellenza – ha aggiunto – serve personale qualificato, soprattutto in settori chiave. Gli stipendi iniziali sono così bassi che molti candidati rifiutano di lavorare alla Scala”. Il problema principale, secondo il delegato, è quindi offrire “un salario attraente e un futuro stabile ai giovani”.
Il Teatro alla Scala: un simbolo di eccellenza in difficoltà
Il Teatro alla Scala, fondato nel 1778 e situato nel cuore di Milano, è universalmente riconosciuto come uno dei teatri d’opera più prestigiosi al mondo. Il complesso, progettato dall’architetto Giuseppe Piermarini, ospita regolarmente produzioni di opera, balletto e concerti di musica classica di fama internazionale. Con una capienza di 2030 posti, il teatro è anche sede stabile di importanti istituzioni artistiche, tra cui il coro, l’orchestra, il corpo di ballo e la Filarmonica.
Nonostante la sua storia gloriosa e il ruolo di primo piano nel panorama culturale, le tensioni tra lavoratori e management evidenziano le difficoltà interne legate alla gestione del personale e alla sostenibilità economica delle attività. Le proteste di oggi rappresentano un segnale chiaro di disagio di chi contribuisce quotidianamente alla magia degli spettacoli, ma che denuncia condizioni lavorative che rischiano di compromettere la qualità e la sicurezza.
La Scala continua così ad essere un luogo di eccellenza artistica ma anche un microcosmo di sfide sociali e organizzative, con lavoratori che chiedono attenzione e risposte concrete per il futuro del teatro e dei suoi dipendenti.
Fonte: Nicoletta Totaro - Teatro alla Scala, continuano le proteste Cub: "Dietro il sipario ci siamo noi"






