Pozzallo, 16 giugno 2025 – Si è conclusa nella tarda serata di ieri la lunga attesa per lo sbarco dei 61 migranti, tra cui sette minori, a bordo della Sea-Eye 5, la nave umanitaria tedesca impegnata nelle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo. La nave, che aveva soccorso 65 persone in difficoltà a circa 50 miglia a nord di Tripoli, ha potuto attraccare al porto di Pozzallo intorno alle 22:00 dopo aver sostato per circa 20 ore a circa sette miglia nautiche dalla costa siciliana, in attesa dell’autorizzazione allo sbarco.
La lunga attesa dei migranti
La giornata di ieri è stata caratterizzata da numerosi momenti di incertezza e continui cambi di destinazione da parte delle autorità italiane. Inizialmente, infatti, il porto assegnato come sicuro era stato quello di Taranto, ma questa decisione è stata modificata in seguito e la Sea-Eye 5 ha ricevuto il consenso a dirigersi verso Pozzallo. Durante la giornata, le autorità italiane avevano concesso lo sbarco soltanto ai migranti considerati “fragili”, richiedendo alla nave di proseguire verso Taranto con gli altri naufraghi. Una richiesta respinta dalla Ong per motivi di sicurezza, poiché il trasferimento verso un porto così distante sarebbe stato pericoloso. Nel tardo pomeriggio è stata effettuata un’evacuazione medica urgente: una giovane nigeriana al nono mese di gravidanza è stata trasferita in banchina con una motovedetta della Guardia Costiera e poi condotta all’ospedale Maggiore “Baglieri” di Modica.
La Sea-Eye 5 e le sue missioni di salvataggio
La Sea-Eye 5 è un incrociatore di salvataggio lungo 23,3 metri, progettato specificamente per le operazioni di soccorso in mare. Originariamente in servizio nel Mar Baltico con il nome di NIS RANDERS per il Servizio tedesco di ricerca e salvataggio marittimo (DGzRS), è stato acquisito nell’estate 2024 da Sea-Eye e United4Rescue grazie a una raccolta fondi che ha coinvolto oltre mille sostenitori per un costo di 465.000 euro. La nave può trasportare fino a 100 naufraghi e dispone di attrezzature moderne per il soccorso rapido, consentendo di intervenire tempestivamente e di evitare pericolose manovre di recupero da parte di altre autorità.
Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che ieri aveva fatto appello alle autorità per risolvere la situazione di stallo, ha potuto infine vedere la conclusione positiva dell’operazione con il trasferimento dei migranti all’hotspot locale.
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