Roma, 8 dicembre 2025 – Nel corso della manifestazione Più Libri Più Liberi tenutasi oggi all’Arena Repubblica-Robinson, lo scrittore e giornalista Roberto Saviano ha espresso riflessioni pungenti sulla presenza di case editrici di estrema destra all’interno della fiera e sul valore della lettura in un contesto democratico. Un intervento che ha suscitato attenzione e dibattito nel panorama culturale italiano.
Saviano e la contraddizione tra purezza e realtà digitale

Durante il suo intervento, Saviano ha aperto con una riflessione sulle contraddizioni personali e collettive nell’era digitale: “Che cosa bizzarra sentirsi puri dicendo ‘io non vengo a condividere uno spazio’ e poi lavorare per le multinazionali. Contraddizioni in cui vivo anche io, sto su Instagram ad esempio. Per questo non mi sento puro e cerco di agire al meglio”. Lo scrittore ha così sottolineato la difficoltà di mantenere una posizione “pura” in un mondo complesso e interconnesso.
L’autore di Gomorra, da anni impegnato nel denunciare legami tra criminalità organizzata e politica, ha anche commentato la polemica riguardante la presenza di Passaggio al Bosco, realtà editoriale contestata per i suoi legami con ambienti di estrema destra. Saviano ha ricordato la sua personale esperienza di minacce e attacchi, in particolare da parte di CasaPound: “Pensare che la presenza di case editrici di estrema destra debba determinare la mia presenza qui mi ha fatto molto pensare. Tra chi ha firmato la lettera contro la presenza di Passaggio al Bosco a Più Libri Più Liberi nessuno è stato processato da CasaPound, io sì. Hanno perso e non mi hanno pagato niente. Per anni mi hanno attaccato”.
Il valore della lettura anche dei testi controversi
Saviano ha inoltre affrontato un tema delicato ma centrale nel dibattito culturale: il rapporto con testi di ideologie estreme. Ha dichiarato di aver studiato autori come Julius Evola, riconoscendone la qualità filosofica ma anche prendendo distanza dall’orrore delle loro idee: “Bisogna leggere questi testi per capire il loro fascino, quello che ha sui ragazzini”.
Ribadendo la sua convinzione, ha aggiunto: “Per me non bisogna avere mai paura dei libri. Ho visto che viene venduto pure il libretto rosso di Stalin. Non è condividere spazi coi nazisti a permettere loro di andare avanti”, ma piuttosto evitare di escludere il confronto. Ha citato l’esempio di Atreju, definito “luogo che è stato fucina di estremismo ed è stato lentamente trasformato in uno spazio di democratico confronto”.
Queste parole si inseriscono nel contesto della fiera nazionale della piccola e media editoria, che quest’anno ha come tema “Ragioni e sentimenti” e che, oltre a proporre un vasto programma culturale, stimola una riflessione sulle dinamiche della comunicazione e del confronto tra idee, anche quelle più controverse.
Fonte: Marco Vesperini - Passaggio al Bosco, Saviano: "Non bisogna avere paura dei libri, furbo chi non è venuto"






